«Con quelle risorse abbiamo aumentato le pensioni e tagliato il cuneo fiscale. Provvedimenti mirati ai più deboli, non orizzontali e per tutti come il taglio delle accise». Giorgia Meloni non ci sta. Il mancato rinnovo dello sconto sul costo del carburante è stata una scelta precisa del suo governo, dettata dal fatto che «oggi il prezzo della benzina è più basso di quando ci siamo insediati», ma anche dalla maggiore impellenza di altre misure da inserire in Manovra. E quindi, confida un suo fedelissimo all’uscita del Consiglio dei ministri tenuto ieri sera in cui è stato varato un decreto “trasparenza”, «abbiamo intenzione di smontare questa operazione mediatica che vuole dimostrare l’indimostrabile: che l’aumento del prezzo sia diffuso e soprattutto che sia una nostra responsabilità».
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Caro benzina, le decisioni del cdm
Tradotto: Meloni oggi lavorerà ad un video da postare sui social in cui spiegherà la misura.
E così, mentre il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, saldamente vicino a Meloni, sottolinea il carattere «sporadico» dei prezzi eccessivamente alti (e fa l’esempio dell’unico distributore presente sull’isola di Vulcano), ieri l’esecutivo ha varato un decreto trasparenza in cui, da un lato stabilisce norme anti-furbetti e prepara un tetto massimo al prezzo dei carburanti in autostrada, e dall’altro rinnova lo strumento dei buoni benzina per i lavoratori privati.
In ogni caso, il governo è convinto che l’emergenza prezzi non peggiorerà ulteriormente: «La previsione, dai dati che abbiamo rilevato nei primi 8 giorni dell’anno, è che dovrebbe esserci una stabilizzazione» ha detto infatti Porta a Porta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
GLI ALTRI PROVVEDIMENTI
Al netto dell’importanza assoluta che il “decreto trasparenza” ha assunto in serata, il cdm ieri è stato in realtà convocato per approvare due misure. La prima prevede, su iniziativa del Tesoro, la proroga fino a fine aprile del payback sanitario per i dispositivi medici (in scadenza il 16 gennaio). Una misura considerata inderogabile dal Cdm, perché senza un intervento di questo tipo un migliaio di aziende del settore biomedicale sarebbero costrette a versare circa 2,2 miliardi di euro alle Regioni per lo sforamento della spesa degli ospedali dal 2015 al 2018 negli acquisti di dispositivi medici. Inoltre, la squadra meloniana ha anche approvato un decreto che riguarda l’attività della protezione civile e della macchina per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi calamitosi negli ultimi anni. E quindi Ischia e centro Italia.
Nello specifico si tratta di interventi urgenti nel territorio dell’Isola travolta dal terremoto nel 2017 e dalle frane di novembre, che impongono un limite di 90 giorni per la definizione delle delocalizzazioni, un piano straordinario per il contrasto del dissesto idrogeologico. Rispetto al terremoto del 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, si impone al Commissario la stesura di una relazione sullo stato di attuazione della ricostruzione entro il 31 maggio.A margine del cdm, Meloni ha inoltre dato il là all’operazione di rinnovo dei vertici delle Agenzie fiscali con una new entry e due conferme. La prima è quella di Roberto Alesse a capo dell’Agenzia delle Dogane (al posto di Marcello Minenna), le altre invece riguardano Ernesto Maria Ruffini e Alessia Dal Verme, che resteranno rispettivamente all’agenzia delle Entrate e al Demanio. Altre potrebbero arrivare domani, in un cdm che si terrà nel pomeriggio e che, al momento, è convocato per ridare vita al disegno di Legge delega sul sostegno degli anziani non autosufficienti già varato dal governo Draghi ma stoppato dalla Corte dei Conti.
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