Bonus baby sitter e congedi parentali: cosa c'è da sapere sui nuovi aiuti alle famiglie

Lunedì 1 Marzo 2021 di Francesco Malfetano
Bonus baby sitter e congedi parentali: cosa c'è da sapere sui nuovi aiuti alle famiglie

Scuola di nuovo in panne, la nuova ondata di contagi che sta travolgendo l'Italia ha tra i suoi effetti più immediati la chiusura di un numero crescente di istituti scolastici. Queste restrizioni, il più delle volte adottate dalle Regioni, oltre a penalizzare a livello formativo i giovani portano con sé anche una serie di difficoltà per i genitori italiani non in smart working. Ed è per questo il governo guidato da Mario Draghi starebbe pensando ad alcune misure a sostegno alle famiglie con figli che sono costretti dalle restrizioni locali a stare a casa in didattica a distanza. L'ipotesi che in questo momento sembra più accreditata riguarda la reintroduzione di alcuni dei provvedimenti già utilizzati per far fronte alla prima ondata, come il bonus baby sitter o i congedi parentali.

Vale a dire misure che sono scadute e non risultano ancora rinnovate. «Saranno nel primo provvedimento utile» ha chiarito proprio oggi la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Elena Bonetti, precisando che «su questo il Mef sta lavorando e non abbiamo al momento una data precisa». Non appena pronto però, il testo permetterà alle famiglie italiane di ottenere un valido aiuto, a prescindere dalla fascia di rischio in cui è collocata la regione dei richiedenti. Le uniche condizioni poste sono che a livello locale sia in vigore la didattica a distanza obbligatoria e che i genitori non siano in smart working.



 

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BONUS BABYSITTER
Tra queste vi è senza dubbio il bonus babysitter, ovvero il sostegno economico che fino a pochi giorni fa è stato erogato sia a lavoratori dipendenti che autonomi. Il provvedimento è però scaduto il 31 dicembre 2020 (in realtà il termine per presentare le richieste era stato prorogato al 28 febbraio 2021) e prevedeva un bonus del valore di 600 euro al mese da destinare alle famiglie con figli, che saliva per alcune categorie come medici e infermieri. Una formula che - complice la conferma della Bonetti a capo del ministero - sembra si voglia riproporre (anche nelle modalità di fruizione, per cui, per ottenerlo, era e sarà necessario registrarsi sulla piattaforma delle prestazioni occasionali sul sito dell’Inps), non solo allungando ancora la "copertura" ma anche includendo i giorni che resteranno scoperti tra la scandenza del 28 febbraio e l'entrata in vigore di un nuovo decreto. «Sto costruendo la norma in modo che sia retroattiva» così da «non lasciare buchi» ha infatti chiarito Bonetti in un'intervista. Il bonus baby sitter potrà dunque essere utilizzato per pagare le ore già lavorate e, nel caso in cui si fosse deciso di ricorrere al congedo parentale, si potrà recuperare l’indennità.

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CONGEDI PARENTALI
Quella dei congedi destinati ai genitori con figli minori di 14 anni è infatti l'altro asso nella manica del governo. Misura alternativa è infatti il congedo parentale. Questo riguarda i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, con figli minori di 14 anni e può essere richiesto da un genitore per volta, non da entrambi nello stesso giorno. Non spetta però a chi è in smart working. Per i giorni di congedo presi si ha diritto a un’indennità pari al 50% dello stipendio. Se invece i figli che motivano l'accesso al congedo hanno più di 14 anni, questo resta comunque possibile, ma senza stipendio.

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Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA