Bonus 200 euro, come funziona, quando arriva e a chi spetta: come ottenerlo e le differenze tra dipendenti e privato

Un bonus una tantum o per lavoratori (dipendenti e autonomi) e pensionati con redditi bassi per combattere il caro vita

Martedì 3 Maggio 2022 di Simone Pierini
Bonus 200 euro, come funziona e a chi spetta: dai dipendenti ai lavoratori privati fino ai pensionati, ecco come ottenerlo

Oltre alla proroga del taglio delle accise sui carburanti, con il decreto Aiuti arriva anche un bonus da 200 euro per alleggerire i redditi fino a 35 mila euro. Una misura su cui il pressing dei partiti, in particolare Pd e M5s, è stato crescente e che verrà finanziata con l'incremento della tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche: salirà dal 10 al 25%. Verrà esteso anche alle Partite Iva, così come chiesto dalla ministra di Italia Viva Elena Bonetti.

Bonus 200 euro, come funziona

Un bonus una tantum da 200 euro per lavoratori (dipendenti e autonomi) e pensionati con redditi bassi per combattere il caro vita. È una delle misure contenute nel decreto Aiuti approvato dal governo Draghi.

Si tratta di un contributo destinato a circa 28 milioni di famiglie che, nel caso dei pensionati, verrà erogato dall’Inps quasi sicuramente a luglio. A fare avere il bonus ai dipendenti direttamente in busta paga ci penseranno tra giugno e luglio i datori di lavoro, che lo recupereranno al primo pagamento di imposta utile. Gli autonomi potranno attingere da un apposito fondo che verrà creato a breve.

Bonus 200 euro, a chi spetta

La misura è stata pensata per chi ha un reddito annuo inferiore a 35mila euro come aiuto per contrastare i rincari registrati in diversi settori e si aggiunge al taglio previsto per il 2022 dello 0,8% dell’aliquota previdenziale sui dipendenti pubblici che hanno una retribuzione sotto la stessa soglia, cioè fino a 35mila euro.

Come arriva il bonus

Il bonus da 200 euro per chi ha redditi fino a 35 mila euro arriverà «direttamente» in busta paga: «L'ipotesi per i lavoratori dipendenti è che i datori di lavoro lo anticipino con le mensilità di giugno-luglio, portandololo poi a compensazione, mentre per i pensionati interviene direttamente l'Inps». Lo afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite di Radio anch'io, a proposito del contributo una tantum previsto dal nuovo decreto aiuti, aggiungendo che «bisogna fare immediatamente un lavoro tecnico» per definire più nel dettaglio l'erogazione del bonus, che riguarda anche i lavoratori autonomi.

 

Bonus sociale

Nello stesso Consiglio dei ministri, il governo ha deciso di prorogare per altri tre mesi il bonus sociale creato per aiutare le famiglie in difficoltà con il pagamento delle bollette dell’energia. Il beneficio viene esteso a luglio, agosto e settembre e interessa tutti i nuclei familiari con Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) non superiore ai 12mila euro o non superiore ai 20mila per le famiglie con almeno 4 figli a carico.

«Per il terzo trimestre del 2022 – si legge nel decreto Aiuti – le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica, riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, riconosciute sulla base del valore Isee, sono rideterminate dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente con delibera da adottare entro il 30 giugno, nel limite delle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali per l’anno 2022».

Significa, dunque, che l’Arera dovrà rideterminare entro il 30 giugno le agevolazioni e che poi arriverà la compensazione automatica nelle bollette successive che registrino delle somme in più rispetto a quelle dovute sulla base dell’applicazione del bonus.

 

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA