Bollette, cosa promettono i partiti per combattere la crisi? Sostegni, tetto ai prezzi e divisioni sul nucleare

La crisi energetica irrompe nel dibattito. Calenda a Letta: folle il no al gas egiziano

Martedì 23 Agosto 2022 di Andrea Bassi e Jacopo Orsini
Bollette, cosa promettono i partiti per combattere la crisi? Sostegni, tetto ai prezzi e divisioni sul nucleare

La questione energetica entra prepotentemente nella campagna elettorale. Il caro-bollette è destinato da qui al 25 settembre, a giocare un ruolo centrale nella corsa alle urne. Inevitabile, con il prezzo del gas che ha sfiorato i 300 euro al Megawattora e quello dell’energia elettrica arrivato a 500 euro al Megawattora.

A ottobre, subito dopo la proclamazione del risultato elettorale, la nuova maggioranza dovrà far fronte all’arrivo nelle cassette postali degli italiani di bollette raddoppiate o triplicate rispetto a un anno fa.

Ieri si sono registrate le prime scintille sul dibattito attorno all’energia. A dare fuoco alle polveri, ancora una volta, è stato il leader di Azione Carlo Calenda. «Non si deve perdere tempo con la nave di rigassificazione a Piombino e non si deve dire no al gas egiziano come dice Letta, perché è una follia», ha detto. Un attacco arrivato proprio nel giorno in cui il Partito democratico ha presentato il suo progetto in cinque punti contro il caro bollette. Che, in realtà, qualche elemento di contatto con il programma centrista pure ce l’ha. Come il tetto al prezzo del gas, proposto sia da Azione che dal Pd, che vorrebbe fissarlo per dodici mesi a 100 euro al Megawattora. Un quinto del livello segnato ieri sulla Borsa elettrica gestita dal Gme, dove per acquistare un Megawattora di energia elettrica di euro ne servivano ben 500. Le proposte del Pd sono state definite una «presa in giro» dal responsabile energia della Lega Paolo Arrigoni. Il Carroccio ha proposto invece la proroga e il potenziamento delle misure che hanno scadenze temporali ravvicinate, «come il credito d’imposta alle imprese, la riduzione degli oneri di sistema e delle aliquota Iva, il potenziamento del bonus povertà energetica e la riduzione delle accise carburanti». 

LE DIVISIONI SULL’ATOMO
Per l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, candidato al Senato per Fratelli d’Italia, «bisogna preparare gli italiani a quello che succederà in autunno che, temo, non sarà positivo» e quindi sarebbe necessario, ha spiegato Tremonti, «togliere la tassazione sull’energia almeno sulle bollette basiche, quelle più basse». L’ex ministro ha anche osservato che contro il caro bollette è necessario «tassare la mega speculazione che viene fatta a partire dalla Borsa di Amsterdam». Il centrodestra, nel suo programma comune, per risolvere la crisi energetica in maniera strutturale, propone anche il ritorno al nucleare di quarta generazione.
Per il Movimento 5 Stelle, invece, le misure più urgenti dovrebbero essere un ampliamento della platea dei beneficiari dei bonus sociali su luce e gas, oggi limitati alle famiglie con un Isee sotto i 12 mila euro. E un taglio netto dell’Iva sui beni di prima necessità.

 

Centrodestra

Subito i nuovi sostegni, in futuro rigassificatori e nucleare “pulito”

Il centrodestra guarda anche al nucleare di ultima generazione per contrastare il caro energia e favorire la transizione energetica e sulla diversificazione delle fonti. Ma sul breve? «Gli aiuti messi in campo dal governo Draghi andranno prorogati, mi riferisco al taglio delle accise sui carburanti, confermato fino al 20 settembre, e ai crediti d’imposta su gas ed energia per le imprese, ma monitoreremo anche la situazione del mercato tutelato, dove le tariffe le stabilisce l’Arera, e in caso di forti rincari a ottobre interverremo con nuovi sostegni», spiega il responsabile del dipartimento Energia della Lega Paolo Arrigoni. Per disinnescare lo shock energetico, dice, «serve il price cap Ue sul gas. E avviare campagne di informazione mirate, allo scopo di insegnare ai cittadini come consumare in modo intelligente». Non solo. Per superare l’inverno il centrodestra promette controlli a raffica sulle Pa, dove dal maggio 2022 al marzo 2023 la media ponderata della temperatura non deve superare i 19 gradi. E poi sprint su rigassificatori. Tutto il centrodestra si impegna a portare avanti in Europa la richiesta del premier Mario Draghi di fissare un tetto al prezzo del gas. «Vogliamo continuare l’impegno del governo sul tetto del gas», ha affermato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

 

Centrosinistra

Prezzi amministrati per l’energia elettrica, sgravi per le imprese

Quella del caro-bollette è un’emergenza che sta travolgendo il Paese e richiede «risposte immediate», ulteriori rispetto a quanto già stabilito dal governo Draghi. Ne è convinto il Pd che, insieme agli alleati, propone anche di sostenere le famiglie e le fasce sociali più deboli con uno strumento chiamato “contratto luce sociale”. Si tratta di una forma di fornitura in parte gratuita e in parte a prezzi calmierati che prevede energia a costo zero fino ad un massimo di 1350 kilowattora annui e prezzi controllati per la parte restante attraverso la fissazione di un tetto nazionale al prezzo dell’elettricità, 100 euro per Megawattora. Il pacchetto anti rincari prevede: un tetto al prezzo dell’elettricità; il nuovo contratto di “luce sociale” sopra descritto; il raddoppio del credito di imposta per gli extra costi sostenuti dalle imprese; un piano nazionale per risparmiare energia; e, infine, un tetto europeo al prezzo del gas. Per le imprese per compensare gli extra-costi per gas ed elettricità a partire dal mese di giugno di quest’anno, il credito di imposta dovrebbe passare secondo il programma del Pd, dal 25 al 50 per cento per le aziende energivore e gasivore, e dal 15 al 30 per cento per le altre imprese. Le misure ipotizzate dovrebbero essere finanziate con una tassa sugli extra profitti delle stesse imprese energetiche.

Movimento 5 Stelle

Stop alle trivellazioni, varare price cap e fondo per gli enti locali

Ampliare la platea dei beneficiari dei bonus su luce e gas. E un taglio netto dell’Iva sui beni di prima necessità. Sono alcuni dei principali ingredienti della ricetta M5S per aiutare gli italiani a superare l’inverno con l’impennata delle bollette. Secondo Gianni Girotto, presidente della commissione Industria del Senato e coordinatore del comitato per la Transizione ecologica del partito di Giuseppe Conte, «nessuno ha la bacchetta magica, servono misure emergenziali e altre di carattere strutturale, solo così si sconfigge il problema del caro energia». Girotto insiste anche sulla necessità di «fissare un price cap europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all’ingrosso». Pensa a un operatore al 100% pubblico per la vendita di elettricità e chiede un fondo per la compensazione dei maggiori costi sostenuti dagli enti locali. Nel programma dei 5 stelle, al capitolo caro energia si afferma: contrasto al caro bollette attraverso la «revisione del sistema di formazione del prezzo del gas favorendone lo sganciamento dal mercato olandese Ttf, caratterizzato da fenomeni speculativi». Si parla poi di un «nuovo superbonus» energia imprese, per permettere alle aziende di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili» e infine di «stop a nuove trivellazioni e a nuovi inceneritori».

 

Terzo polo

Serve un tetto al prezzo, impianti per il Gnl e sfruttare anche l’atomo

Per Azione e Italia Viva l’emergenza energia va affrontata proseguendo nell’applicazione della cosiddetta agenda Draghi. «La risposta al caro bollette, oltre al continuare con i sostegni destinati a famiglie e imprese e battersi ancora in Europa per il tetto al prezzo del gas, risiede nel completamento degli impianti di rigassificazione per cui si sta registrando l’opposizione degli altri partiti». A spiegarlo a nome del ticket Calenda-Renzi è Raffaella Paita, responsabile Infrastrutture di Iv. «Ma bisogna agire rapidamente. Per questo proponiamo l’applicazione del modello Genova in modo da velocizzare progettazioni e iter autorizzativi». Non solo per questi impianti, ma anche per trivelle e impianti per la produzione di energia rinnovabile. «L’idea - continua - è anche estendere il piano industria 4.0, e dunque aumentare gli incentivi, a tutti gli impianti di accumulo energetico del Paese». 
Secondo il leader di Azione, Carlo Calenda, è necessario abbattere il costo dell’energia «anche mettendo un tetto nazionale». Nel lungo periodo, l’alleanza che ha messo insieme Azione e Italia Viva punta inoltre a includere anche il nucleare nel mix energetico per arrivare ad «emissioni zero» nel 2050.

Ultimo aggiornamento: 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA