Bollette luce e gas, prezzi giù del 10 per cento dopo un anno e mezzo di rincari. Ma il conto resta salato

L’Arera fissa le nuove tariffe di luce e gas: giù del 10% dopo diciotto mesi di rincari. Il presidente Besseghini: «Via a misure straordinarie». I consumatori: non basta

Giovedì 31 Marzo 2022 di Roberta Amoruso
Bollette luce e gas, prezzi giù del 10 per cento dopo un anno e mezzo di rincari. Ma il conto resta salato

Meno 10% in bolletta per luce e gas da aprile a giugno. Dopo 18 mesi di aumenti arriva un po’ di respiro per famiglie e imprese. L’Arera ha dunque fatto ricorso a «misure straordinarie» in «una situazione oggettivamente straordinaria, con un conflitto in atto e una volatilità mai registrata in precedenza sui mercati energetici», ha spiegato il presidente Stefano Besseghini. Lo ha fatto anticipando, in pratica, gli effetti in bolletta della tassa sugli extraprofitti che arriverà dalle società energetiche come previsto da due decreti del governo, a leggere i dettagli della mossa messa in campo. 

Più poteri

Effetti che uniti a quelli delle misure di sostegno già approvate dal governo per quasi 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di imprese (tra bonus sociale, taglio degli oneri di sistema e dell’Iva) portano benefici sia per i consumatori del mercato tutelato sia per quelli del libero mercato. 
Certo, sono ancora molto lontane le tariffe di un anno fa: In termini di effetti finali, spiega l’Autorità, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, l’83% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (luglio 2020–giugno 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del 71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Tanto che le associazioni dei consumatori non hanno esitato a bollare la misura come del tutto insufficiente. Ma è ben più di quello che esprimevano le sole quotazioni di mercato che lasciavano immaginare tariffe congelate al primo gennaio 2022. Mentre soltanto qualche giorno fa le quotazioni di mercato suggerivano un aumento fino tra il 15% e il 20% per la luce. Senza dimenticare che nel primo trimestre dell’anno l’aumento per il gas è stato del 41,8% contro il 55% della luce.


Inoltre quel segno meno con un taglio a due cifre deve essere stato ben studiato per dare un segnale netto e più strutturale e più di lungo termine, a famiglie e imprese dopo 9 mesi di rincari a doppia cifra. Nonostante la guerra, nonostante la volatilità e i forti picchi dei mesi alle spalle, il taglio sembra infatti il frutto di una revisione più strutturale dello schema di determinazione dei prezzi utilizzato nella prassi negli ultimi mesi ed anni. Anche perché si va incontro ad un calo dei consumi di cui i prossimi tre mesi di bollette devono tenerne necessariamente in conto. Non solo. La decisione, e quindi lo schema utilizzato, tiene conto anche «delle maggiori responsabilità di verifica e controllo attribuite» dal governo all’Autorità, ha spiegato ieri lo stesso Besseghini. Lo sconto più evidente è quello riconosciuto sul gas, per il quale si immagina un calo dei prezzi dell’1,3%. Per arrivare a quel 10% si è resa negativa (-10,16 centesimi) la voce degli oneri generali di sistema limitata a 1,34 euro nel primo trimestre dell’anno (era zero per l’elettricità). Per arrivare ai 123,62 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse (-10%), si è applicata dunque «una riduzione degli oneri di sistema (-8,8%), legato alla riduzione della componente UG2 relativa alla compensazione dei costi di commercializzazione della vendita al dettaglio». L’Arera ha infatti «modificato una componente tariffaria che permette una compensazione dei costi di commercializzazione del gas. Una misura di riduzione, a vantaggio di tutti i clienti, che si applica alla fascia di consumi fino a 5mila metri cubi/anno», ha spiegato il comunicato dell’Autorità. E poi ha continuato: «L’intervento crea il contesto entro cui valorizzare i possibili effetti a sostegno dei clienti finali del monitoraggio dei contratti di importazione del gas naturale, che l’Autorità potrà ora svolgere in base a quanto previsto dal recente decreto-legge sul gas. Per l’elettricità invece, si pagherà 41,34 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse (-10,2%). E i maggiori benefici arrivano dal calo dei costi di approvvigionamento dell’energia, in riduzione del 12,6% rispetto al primo trimestre 2022. Quindi dal calo del prezzo preso come riferimento di previsione dei prossimi tre mesi.

Faro sull'inflazione 

Eppure, rimane la forte preoccupazione tra i consumatori. «Il ribasso per il prossimo trimestre è del tutto insufficiente, e non eviterà la stangata che famiglie e imprese dovranno sostenere nel corso del 2022 a causa del caro-energia», ha detto il Codacons. «Una buona notizia ma un’illusione ottica», per l’Unione nazionale dei consumatori che parla di una spesa maggiore soltanto nel trimestre di 181 euro a famiglia rispetto allo stesso periodo del 2021. «Ribadiamo la necessità di ricorrere alle tariffe amministrate di luce e gas per abbattere i prezzi, bloccare sul nascere le speculazioni e tornare a bollette che famiglie e imprese possano sostenere, unica strada per salvare la nostra economia», ha ribadito sapere Assoutenti.

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA