Bollette, decreto da 10 miliardi. Tra bonus e sconti fiscali, ecco sostegni a imprese e famiglie

La riforma dell’incentivo tra i dossier per la prossima manovra di bilancio

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Andrea Bassi e Alberto Gentili
Bollette, decreto da 10 miliardi. Tra bonus e sconti fiscali, ecco sostegni a imprese e famiglie

Un nuovo decreto sulle bollette. Il quarto. Un provvedimento per prorogare le misure sull’energia in scadenza e al quale stanno lavorando in tandem il governo uscente e la nuova maggioranza. Ma che sarà, molto probabilmente, approvato dal prossimo esecutivo, anche se oggi ci sarà un Consiglio dei ministri che potrebbe anticipare qualche misura. Il Cdm è stato convocato per illustrare il documento programmatico di bilancio, che in genere costituisce l’ossatura della manovra da inviare a Bruxelles.

Ma questa volta sarà un documento snello, ancora senza le misure che toccherà al prossimo governo decidere. L’urgenza maggiore per adesso resta il decreto bollette. Si discute di interventi per circa 10 miliardi di euro. Tutti finanziati dal gettito extra dovuto al buon andamento dei conti pubblici. Il provvedimento potrebbe essere approvato già nel primo Consiglio dei ministri. 

Ma quali saranno i contenuti? Sul tavolo c’è, innanzitutto, la conferma anche per il mese di dicembre di un bonus per le famiglie più in difficoltà. L’esecutivo Draghi ne ha già erogati due: il primo a luglio di 200 euro a tutti i contribuenti con un reddito inferiore a 35 mila euro, il secondo sarà pagato a novembre e sarà di 150 euro ma sarà concesso solo a chi dichiara meno di 20 mila euro l’anno di reddito. Presto per dire dove il nuovo governo porterà l’asticella del bonus, ma è probabile che la fissi più su dei 150 euro. L’altra misura centrale del provvedimento riguarderà le imprese. Il decreto aiuti-ter ha esteso e rafforzato i crediti di imposta contro il caro bollette. Si tratta di uno sconto fiscale fino al 40% del conto pagato per luce e gas.

È stato, come detto, esteso nella durata visto che è stato allungato fino a tutto novembre e rafforzato nella portata, dato che è stato allargato anche alle utenze a partire da 4 chilowattora, in modo da includere anche bar e pizzerie. Gli aiuti alle imprese dovranno coprire anche il mese di dicembre. Ma è aperta una discussione se il credito di imposta sia la soluzione più idonea o se magari non sia meglio passare a una rateizzazione rafforzata delle bollette. Un dubbio sorto soprattutto dopo che la Germania ha approvato un piano da 200 miliardi di euro per sostenere il suo sistema produttivo. Le imprese, sia quelle grandi che quelle più piccole, iniziano ad aver bisogno soprattutto di liquidità. La misura potrebbe essere sostituita con aiuti più diretti. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi, per ora è però solo un’idea, di una moratoria di sei mesi sul pagamento delle bollette o di una loro rateizzazione. 

 

ACCISE & ALTRO

Il decreto bollette quater, anche se il nome potrebbe cambiare essendo il primo provvedimento di questo genere del nuovo governo, conterrà anche una proroga almeno fino a fine anno dello sconto di 30,5 centesimi sulle accise di benzina e diesel. L’attuale taglio scade il prossimo 30 ottobre, ma può essere prorogato di 15 giorni con un semplice provvedimento amministrativo come sempre fatto fino ad oggi. Per quanto riguarda gli altri contenuti del provvedimento, molto dipenderà da come andrà il vertice europeo del 20 e del 21 ottobre. La Commissione Ue dovrebbe presentare una serie di proposte sul tetto “dinamico” al prezzo del gas e anche sul disaccoppiamento tra il prezzo del metano e quello dell’energia elettrica.

Se la risposta del vertice fosse insoddisfacente, il decreto bollette potrebbe accogliere anche qualche misura nazionale in questa direzione. Solo una volta chiuso il dossier del provvedimento contro il caro energia, si aprirà il cantiere della manovra di bilancio. Qui, a prescindere da chi sarà il prossimo ministro dell’Economia (che comunque avrà un’influenza decisiva sulla legge di Bilancio), l’intenzione che filtra dai vertici di Fratelli d’Italia è quella di non spaventare i mercati. La prossima manovra, insomma, sarà prudente. Solo poche delle promesse fatte in campagna elettorale potrebbero trovare spazio all’interno del provvedimento. Sicuramente il taglio del cuneo fiscale, anche considerando che quello attuale dell’1,2% sui redditi fino a 35 mila euro, scadrà a fine anno. E poi la flat tax incrementale, ossia sui redditi aggiuntivi rispetto a quelli dell’anno precedente. Infine l’aumento da 65 mila a 100 mila euro dell’aliquota del 15% per i professionisti e le partite Iva, oltre una prima stretta a costo zero sul Reddito di cittadinanza.

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA