Bollette, bonus sociale automatico e allargato: può saltare il tetto dell'Isee. Ipotesi moratoria su distacco luce

Sarà più facile avere l’aiuto: l’obiettivo è andare oltre i sei milioni di beneficiari

Sabato 29 Ottobre 2022 di Roberta Amoruso
Bollette, bonus sociale automatico e allargato: può saltare il tetto dell'Isee

Un bonus sociale più sostanzioso e automatico, che arrivi con certezza e senza carte da compilare alle famiglie più in difficoltà. Sarà così il nuovo bonus sociale luce e gas del governo Meloni, da insierire nel prossimo Decreto Aiuti insieme a una moratoria sui distacchi della luce di almeno sei mesi e alla conferma degli aiuti messi già in campo dal governo Draghi (stop agli oneri di sistema, credito d’imposta e taglio delle accise). Se l’obiettivo è chiaro, però, le soluzioni tecniche per raggiungerlo sono ancora allo studio. Perché superare l’obbligo della la presentazione della dichiarazione Isee, un modello che fotografa tra l’altro la situazione di due anni prima, non è un affare semplice.

L’Isee tiene infatti conto della situazione del nucleo familiare, mentre è altra cosa la fotografia dei redditi individuali che emerge dal 730. Ecco perché sin da subito i tecnici del Mef al lavoro non hanno nascosto qualche perplessità sulla realizzazione tecnica. 

Eppure al ministro del tesoro Giancarlo Giorgetti non basta allargare la platea dei beneficiari del bonus sociale oltre quota 6 milioni - un obiettivo raggiungibile alzando il tetto Isee da 12.000 a 15.000 euro. Il nuovo inquilino di Via XX Settembre, al lavoro anche con il ministro per le imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, vuole essere sicuro che gli aiuti stanziati arrivino fino all’ultimo euro alle famiglie più bisognose. Un tema molto caro al premier Giorgia Meloni.

LE CIFRE
I numeri dicono che la metà dei fondi messi sul tavolo dal governo Draghi per il bonus sociale (2,8 miliardi le risorse stanziate nel 2022 secondo l’ultimo rapporto prodotto dalla Camera a settembre) non è stata utilizzata. E allora, è inutile mettere più risorse per aiutare le famiglie più fragili - si dice in queste ore al Mef - se la metà non le ricevono perché magari non sanno nemmeno di averne diritto. Va trovato il modo per rendere automatico il rimborso.

Del resto, chi ha presentato nell’ultimo anno puntualmente all’Inps la Dichiarazione Sostitutiva Unica e ottenuto così un’attestazione Isee ha di fatto visto azzerato l’effetto folle del caro-energia. Anzi. Le famiglie che si trovavano ad avere contratti sul mercato libero (circa il 60% degli italiani non pagano i prezzi fissati dall’Arera) e avevano anche tariffe fisse, hanno potuto avere un beneficio che va anche oltre l’azzeramento del rincaro. Di qui l’idea di modulare anche meglio i rimborsi sulla base della spesa in bolletta. 

Ma quanto vale oggi il bonus sociale? Tra ottobre e dicembre una famiglia da tre o quattro persone considerata “fragile” può ricevere un bonus luce da 321 euro. E se abita in una città come Roma con un clima mite, può ricevere anche dal bonus gas altri 710 euro, se ha presentato una certificazione della situazione patrimoniale (Isee) sotto i 12.000 euro. In tutto, può ricevere un rimborso di oltre 1.000 euro (344 euro al mese) secondo i dati dell’Arera. Ma si può arrivare anche a un rimborso trimestrale di oltre 2.058 euro solo per il gas se si vive sulle Alpi o sull’Appennino e la famiglia supera le 4 persone e l’Isee non va oltre 20.000. E con il bonus luce trimestrale previsto per le famiglie numerose (378 euro) si arriva a circa 2.436 euro di rimborso (812 euro al mese).

LA LIQUIDITÀ DELLE IMPRESE
Per il resto, si sta lavorando sull’ipotesi di una moratoria che congeli i distacchi della luce di fronte a un mancato pagamento. Ma anche la rateizzazione delle bollette sembra più che mai oggi, con l’inflazione al 12%, un tema stringente per questo governo.

Scontata invece la conferma dell’annullamento degli oneri generali per il settore elettrico: (costata nel 2022 oltre 9 miliardi), da affiancare alla riduzione degli oneri generali di sistema gas (finora costata 3 miliardi). Una conferma anche la proroga a dicembre dei crediti di imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina anche per dicembre. Anche se è in corso anche una valutazione attenta sull’efficacia del credito d’imposta per le imprese. La misura è costata nel 2022 circa 18 miliardi, dice il rapporto della Camera. Ma l’emergenza richiede altre misure per interi settori che rischiano di chiudere, fanno sapere dalle principali imprese energivore e gasivore. La carenza di liquidità è tale da richiedere misure precise, come la garanzia di Sace, per evitare il collasso di pezzi d’industria. A lanciare ieri l’ultimo allarme sui rischi di un lockdown energetico è stata la Confartigianato. Solo nel Lazio sono in sofferenza 79mila imprese con 304mila addetti. Le attività più esposte alla minaccia del lockdown energetico sono quelle energy intensive (ceramica, vetro, cemento, carta, chimica, alimentare, bevande ed altre), ma anche quelle del settore manifatturiero in cui spiccano il tessile, il legno, la stampa e il settore dei servizi. Del resto i prezzi del gas, ora tornati a 100 euro per megawattora sul Ttf e 20 euro sul Pvs potrebbero tornare a crescere in pieno inverno. A ridimensionare il gas, oltre agli stoccaggi pieni e al clima mite, è stato l’avanzamento sul tetto Ue al gas, ha detto ieri l’ex ministro Roberto Cingolani, tornato anche sulla necessità di investire sul nucleare di quarta generazione.
 

Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA