Il rincaro del costo delle bollette è considerato una «emergenza» dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
«C’è da mitigare l’aumento del trimestre, che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas - ha spiegato Cingolani - Poi c’è da mettere in piedi un intervento più strutturale. Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore». Gli oneri di sistema sono costi caricati sulle bollette per finanziare incentivi alle rinnovabili, spese per lo smantellamento degli impianti nucleari, agevolazioni per le imprese energivore e le ferrovie e bonus per le famiglie meno abbienti. Oneri che comunque se eliminati dovrebbero poi essere finanziati in altro modo.
«È da anni che si pensa di spostare gli oneri di sistema sulla fiscalità generale ma non è il grosso del costo della bolletta, ormai pesano meno dell’11% sull’elettricità», spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Ieri Cingolani, che ha in mano il dossier per il governo, si è incontrato a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco, per studiare come evitare la stangata d’autunno. Era circolata anche l’ipotesi che il provvedimento per sterilizzare i prezzi sarebbe arrivato già ieri in Consiglio dei ministri. Poi però l’esecutivo ha preferito prendere tempo per mettere a punto le misure.
L’IMPENNATA
A fissare le tariffe ogni trimestre è l’Arera, l’Autorità di regolazione del settore. Già per il periodo luglio-settembre il governo era intervenuto per mitigare i rincari. A causa soprattutto dell’aumento del prezzo del gas sui mercati internazionali, il costo dell’elettricità si era impennato infatti del 20%. Rincaro poi dimezzato al 9,9% utilizzando 1,2 miliardi provenienti soprattutto dagli incassi delle aste Ets, il meccanismo adottato dall’Ue per ridurre i gas serra. Per il trimestre che comincia il primo ottobre ora si profila un nuovo maxi-aumento. Per contenerlo si ipotizza un intervento da 3 miliardi, che servirebbe però a ridurre solo in parte, circa la metà, è la stima anche di Tabarelli, il rincaro previsto per l’elettricità. Resta il nodo di come trovare i fondi. Quelli provenienti dalle aste Ets, già usati a luglio, sono già in parte destinati ad altre poste. L’altra ipotesi circolata, anche se di difficile attuazione, è un taglio significativo dell’Iva; mentre vengono escluse nuove tasse sulle imprese energetiche.