Blocco licenziamenti, Durigon: «Incentivi alle assunzioni e cig gratis alle aziende con perdite oltre il 30%»

Lunedì 28 Giugno 2021 di Andrea Bassi
Blocco licenziamenti, Durigon: «Incentivi alle assunzioni e cig gratis alle aziende con perdite oltre il 30%»

Le diplomazie sono al lavoro. La proroga del blocco dei licenziamenti è uno dei nodi più delicati che il governo deve affrontare. L'ultima volta che la questione è stata portata in consiglio dei ministri c'è stato un incidente politico. Il ministro del lavoro, Andrea Orlando, aveva fatto passare una nuova proroga generalizzata di due mesi. Ne era nato uno scontro interno alla maggioranza e lo stesso Mario Draghi era dovuto intervenire a imporre un compromesso: stop al blocco il 30 giugno, ma cassa integrazione gratis a chi si impegna a non licenziare fino a fine anno. A due giorni dalla scadenza del blocco, il tema sta per tornare sul tavolo del governo. «Noi della Lega sosteniamo convintamente la mediazione di Draghi con lo sblocco selettivo dei licenziamenti», dice Claudio Durigon, leghista, sottosegretario all'Economia, che sta partecipando attivamente alla stesura del decreto che sarà, molto probabilmente, discusso oggi in un vertice con i capi delegazione dei partiti al governo.

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I sindacati hanno manifestato in piazza parlando di una bomba sociale. Persino il ministro dell'interno Lamorgese ha espresso preoccupazione per la fine del blocco?
«Non sono assolutamente d'accordo con l'allarmismo che si sta creando».


Eccessivo?
«Assolutamente.

Lo sblocco dei licenziamenti dal 30 giugno riguarda solo la Cassa integrazione ordinaria, non quella in deroga o per la solidarietà».


Detto in altri termini?
«Parliamo di circa 480 mila lavoratori che a febbraio percepivano questo tipo di assegno».


Non sono pochi...
«Quelli che in realtà rischiano davvero il licenziamento, come ha spiegato anche l'Ufficio parlamentare di bilancio, sono circa 70 mila. Fanno parte di settori che erano in difficoltà già prima della pandemia. Per questi il blocco sarà prorogato nel decreto fino al prossimo 31 ottobre».


I settori a cui fa riferimento sono il tessile e il calzaturiero?
«Sostanzialmente sì. Si sta ragionando anche di un allungamento della Cassa integrazione straordinaria per le imprese coinvolte nei tavoli di crisi del ministero dello Sviluppo».


Nel decreto saranno indicati per nome questi settori o si userà, come dice qualcuno, il criterio delle ore di cassa integrazione usate rispetto alla media?
«Di questi aspetti tecnici si sta occupando il ministro Orlando. Ma ci sarà anche un'altra norma probabilmente».


Che norma?
«Una riduzione dal 50 per cento al 30 per cento della perdita di fatturato necessaria per poter accedere alle 26 settimane di Cassa integrazione ordinaria gratuita. Chi accede, come già previsto, non potrà licenziare fino a fine anno. Vorrei aggiungere un'altra cosa».


Prego.
«Allargare il blocco oltre i settori che abbiamo detto rischia di ingessare il mercato».


Ingessare il mercato?
«Sì, rischia di fare più danni ai lavoratori. Su questo ho avuto colloqui anche con il Pd e credo che ormai siamo tutti d'accordo. Quello su cui si deve lavorare e si sta lavorando, è altro».


Cosa?
«Bisogna ripartire con incentivi alle assunzioni e formazione dei lavoratori, in modo che se qualche persona viene licenziata possa subito essere rimessa nel mercato del lavoro».


Che tipo di incentivi?
«Un'ipotesi è rafforzare la decontribuzione per i neo assunti introdotta nel decreto agosto dello scorso anno. Oggi lo sconto è di sei mesi di contributi per le assunzioni a tempo indeterminato e le stabilizzazioni. Troppo poco, va aumentato. Molti altri strumenti già ci sono, come il contratto di espansione».


Sul prepensionamento attraverso il contratto di espansione ci sarà un nuovo intervento?
«Una norma per chiarire che le imprese potranno cumulare gli incentivi alle assunzioni con i prepensionamenti».


Nel decreto ci sarà anche un capitolo fiscale. È confermato il rinvio della consegna delle cartelle esattoriali per altri due mesi?
«Sì, ci sarà».


Anche per le cartelle uscire dal blocco sta diventando sempre più difficile. Sarà l'ultimo rinvio?
«Credo ormai che l'invio di queste cartelle debba essere spalmato nel tempo è un dato di fatto. Credo che per l'Agenzia sia difficile consegnare più di un milione o un milione e mezzo di cartelle al mese. Quelle giacenti pare siano una sessantina di milioni. Ci vorrà tempo prima che tutte queste cartelle arrivino ai destinatari».


Ci sarà l'esenzione Imu per i proprietari di immobili che hanno subito il blocco degli sfratti?
«Ci si sta lavorando. La sospensione di una rata costa 53 milioni. È probabile che questa norma sia approvata come emendamento al decreto sostegni».

Ultimo aggiornamento: 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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