Bonus benzina 200 euro, a chi spetta? Le novità del decreto, dagli sconti per bus e treni alle multe

Pubblicato il decreto dell’esecutivo, salta il tetto massimo al prezzo

Domenica 15 Gennaio 2023 di Andrea Bassi
Benzina, bonus di 200 euro e sconti per autobus e treni. Chi ne ha diritto

Torna l’accisa mobile.

Uno sconto automatico della benzina e del diesel se in un bimestre il costo del petrolio supera quello indicato nel Documento di economia e finanza. E poi il bonus esentasse fino a 200 euro che le imprese potranno concedere ai propri dipendenti. Oltre al rinnovo dell’aiuto per i pendolari che viaggiano con i treni e con i bus e che potranno ottenere 60 euro per sottoscrivere gli abbonamenti.

Benzina, le sanzioni

Confermate anche le sanzioni per i benzinai che non rispettano le regole di trasparenza, ma non ci sarà nessun tetto al prezzo del carburante in autostrada. Il decreto contro il caro-benzina e contro la “speculazione” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma partiamo proprio dagli aiuti ai lavoratori e ai pendolari. Per questi ultimi, come detto, c’è il ritorno del contributo di 60 euro per sottoscrivere gli abbonamenti ai mezzi di trasporto. Con una differenza, però, rispetto a quello già in vigore lo scorso anno. Il limite di reddito per poter accedere al beneficio non sarà più di 35.000 euro ma di 20.000 euro. Segno che dopo la manovra finanziaria da 39 miliardi chiusa a dicembre, per il governo non è semplice trovare a inizio anno nuove risorse. Il contributo per gli abbonamenti avrà a disposizione un “plafond” di 100 milioni di euro. Una volta esauriti i fondi il sostegno terminerà. Entro 30 giorni, il ministero del Lavoro, quello dell’Economia e quello delle Infrastrutture, dovranno mettere a punto un decreto per stabilire in che modo andranno presentate le domande per ottenere il contributo.


Bonus benzina per i dipendenti

Anche un’altra misura già adottata in passato è stata confermata: il bonus benzina per i dipendenti. Per tutto quest’anno i datori di lavoro potranno erogare un bonus carburanti fino a 200 euro senza concorrere alla formazione del reddito dei lavoratori. Una misura che, ovviamente, pesa poco sulle casse dello Stato (solo 13 milioni come perdita di gettito per l’esenzione fiscale) visto che viene pagata dai datori. Nel decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti, invece, non compare alcun riferimento a potenziali tetti ai listini in autostrada. L’ipotesi era circolata nei primi giorni della settimana, in coincidenza con il primo passaggio del decreto in consiglio dei ministri, ma aveva sollevato dubbi di costituzionalità e di tutela della concorrenza.


Confermate invece le anticipazioni sull’introduzione del meccanismo dell’accisa mobile per calmierare il prezzo nel caso in cui ci dovessero essere altre pressioni al rialzo. Il taglio delle accise, si legge nel testo bollinato del decreto, «può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def». Il decreto tiene anche conto «dell’eventuale diminuzione» nella media del quadrimestre precedente. Cosa significa? Bisogna innanzitutto partire dal prezzo del petrolio indicato nel Def, il documento di economia e finanza. Il governo ha previsto che per il 2023 il petrolio avrà un costo di 90 dollari. Se il prezzo sul mercato nei prossimi due mesi supererà i 90 dollari, scatterà l’accisa mobile. I soldi della tassa invece di andare allo Stato, saranno usati per ridurre il prezzo alla pompa. Attualmente però, il prezzo del petrolio oscilla attorno agli 80 euro. Questo vuol dire che l’accisa mobile non scatterà mai? No, perché il decreto dice anche che se il prezzo per quattro mesi sarà inferiore a quello previsto dal Def, si prenderà il valore minore come parametro per far scattare gli sconti. In fin dei conti si tratta di una sorta di stabilizzazione del prezzo, un modo per far sì che non possa superare alcune soglie.


Benzina, il tema della trasparenza

Il decreto prevede anche le annunciate norme sulla trasparenza dei prezzi. Il costo medio dei carburanti, su base regionale, sarà pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy. «La frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni» saranno definite con decreto dello stesso ministero «da adottarsi entro 15 giorni». I benzinai avranno poi altri 15 giorni per esporre un cartello con il prezzo medio presso ogni punto vendita, anche autostradale. I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i loro prezzi e non esporranno nel proprio punto vendita i prezzi medi calcolati dal ministero potranno essere puniti con sanzioni da 500 a 6.000 euro. «Dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni». Vengono poi rafforzati i poteri di Mr Prezzi. Il garante per la sorveglianza dei prezzi sarà anche affiancato da una specifica “Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi” che potrà essere convocata «per coordinare l’attivazione degli strumenti di monitoraggio necessari all’individuazione delle ragioni dell’anomala dinamica dei prezzi sulla filiera di mercato».

 


 

Il decreto, l'abbonamento per bus e treni

 

Torna il bonus di 60 euro per pagare l’abbonamento per il trasporto pubblico locale e ferroviario. Ma almeno per il momento lo sconto per i pendolari sarà destinato alle persone con redditi inferiori a 20mila euro (non più 35.000 euro come nella versione precedente della misura). Il decreto sulla trasparenza dei prezzi della benzina stanzia dunque per l’intervento 100 milioni. Il che vuol dire che sarà erogato fino ad esaurimento dei fondi, salvo modifiche in sede di conversione del decreto. Il buono porterà il nominativo del beneficiario, ed è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, non è cedibile. Infine, non costituisce reddito imponibile e non rileva al fine del computo del valore dell’indicatore Isee. «Stiamo cercando di aiutare, in una situzione di difficoltà, chi è in maggiore difficoltà piuttosto che dare aiuti indistintamente a tutti», aveva annunciato il premier Giorgia Meloni difendendo la scelta di di non confermare un taglio secco delle accise che avrebbe finito per a alleggerire le spese anche di chi non è in difficoltà.

 

Bonus benzina dipendenti

Slitta dalla scadenza di marzo prevista originariamente fino a fine anno la possibilità di i accedere a un bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti. Introdotto a marzo 2022 per cercare di far fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime, specialmente di quelle energetiche, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, il bonus sarà erogabile, quindi, per tutto il 2023. I datori di lavoro potranno quindi elargire ai propri dipendenti bonus carburanti fino a 200 euro senza concorrere alla formazione del reddito dei lavoratori. E nello stesso decreto sulla trasparenza dei prezzi della benzina vengono precisati anche gli oneri della misura, pari a 13,3 milioni per quest’anno e a 1,2 milioni l’anno prossimo. 
Sia chiaro, però, non c’è nessun obbligo: le singole aziende valuteranno se concedere ai loro dipendenti il voucher per fare rifornimento. I lavoratori non dovranno dunque presentare alcuna domanda. 
Ma nel caso in cui rientrino tra i beneficiari indicati dall’azienda, riceveranno l’incentivo in maniera automatica. Non è previsto altro requisito o limite di reddito per accedervi.

 

Benzinai, sanzioni sino a seimila euro

Il gire di vite sulla trasparenza alle pompe di benzina per combattere la speculazione poggia anche su un pacchetto di sanzioni. Il decreto del governo prevede infatti che compaiono i prezzi medi accanto a di vendita del singolo distributore confermando l’obbligo di comunicazione periodica al ministero delle Imprese e del Made in Italy. I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i loro prezzi e non esporranno nel proprio punto vendita i prezzi medi potranno essere puniti con sanzioni da 500 a 6.000 euro. Ma non finisce qui. «Dopo la terza violazione - si legge nel testo del decreto bollinato del decreto sulla trasparenza dei prezzi - può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni». L’accertamento è affidato alla Guardia di Finanza e l’irrogazione delle sanzioni al Prefetto. Non sono esclusi però miglioramenti, come chiede Confesercenti, che pur apprezzando l’introduzione dell’accisa mobile, punta il dito proprio sulla sanzioni considerate «molto pesanti» e che rischiano di far chiudere molti distributori.

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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