Patuelli (Abi): «La Bce fermi il rialzo dei tassi, altrimenti sarà recessione»

Il presidente dell’Abi: «Prima di decidere nuove strette vanno considerati tutti i dati»

Venerdì 6 Gennaio 2023 di Rosario Dimito
Patuelli (Abi): «La Bce fermi il rialzo dei tassi, altrimenti sarà recessione»

La Bce deve rivedere la metodologia di analisi, altrimenti incorre in previsioni smentite dalla realtà, come avvenuto in questi giorni con l’inflazione. E cambiando le valutazioni dovrà adeguare le iniziative frenando il rialzo dei tassi in funzione del rallentamento dei prezzi di benzina e gas». Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, non arretra di un millimetro nella sua marcia contro il rialzo dei tassi. 

Presidente Patuelli, in Germania, Francia, Spagna e ora anche in Italia prosegue il calo, sia pure lento, dell’inflazione contro le previsioni della Bce che invece aveva pronosticato ulteriori aumenti. Dunque, sta sbagliando di nuovo?
«I modelli matematici debbono essere confrontati man mano con i dati reali.

Tra fine anno e inizio 2023 i prezzi del gas in Europa stanno fortemente scendendo: è quindi indispensabile aggiornare le previsioni e basarsi innanzitutto sui dati reali dell’economia prima di assumere nuove decisioni sui tassi».

Perciò, si dovrebbe concludere che un rallentamento della stretta monetaria avviata dalla Bce è nelle cose...
«Condivido l’opinione espressa dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco sul ruolo delle banche centrali e le nuove frontiere della politica monetaria quando, in particolare, sottolinea che il contesto economico è in continua evoluzione e che l’inflazione ha trovato alimento negli eccezionali aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche. Quindi, aggiungo io, se cambia il contesto, com’è cambiato fortemente e come sta evolvendo, occorrono nuove ed innovative riflessioni».

Quali sono i rischi di questi ripetuti rialzi dei tassi, giudicati da molti troppo aggressivi in uno scenario di contrazione economica?
«Il rischio è di favorire nuove spinte per la recessione, quando è indispensabile che proseguano gli sforzi per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione».

Quale potrebbe essere la soluzione alternativa per controllare un’inflazione che è legata soprattutto al rincaro dei prezzi dell’energia?
«Anzitutto occorre tenere in conto tutti i fattori che contribuiscono al particolare fenomeno in corso nell’Ue, che è parzialmente diverso da quello maturato negli Usa, come i debiti pubblici e le forniture di materiali». 

Lei ha sempre avuto una particolare attenzione verso le questioni europee, e non solo in relazione all’economia. In più occasioni ha peraltro sottolineato le debolezze dell’Unione. Che cosa si dovrebbe fare ora per rafforzarne il ruolo?
«L’Europa è un condominio di 27 componenti che anzitutto garantisce la pace nel Vecchio Continente. Qualsiasi condominio ha complessità nel raggiungere delle decisioni e così avviene anche per l’Europa di cui troppo spesso si dimentica che sta vivendo il più lungo periodo di pace interna da millenni. Per rafforzare il ruolo dell’Europa è indispensabile una Costituzione che definisca diritti e doveri di ciascuno ed eviti i paralizzanti diritti di veto che oggi sussistono».

E per avere un mercato bancario unico degno di tale nome?
«Con l’ingresso della Croazia nell’euro, il 2023 si è aperto con un ampliamento del mercato bancario europeo. La Commissione e la Bce hanno varato molte norme sul credito e di vigilanza che oggettivamente hanno fatto progredire l’Unione bancaria che però manca del terzo “pilastro”: la garanzia europea sui depositi che viene realizzata dai Fondi nazionali interbancari di tutela. Ebbene, per inammissibili condizioni pretese da taluni partner sui debiti pubblici di altri partner, siamo ancora a metà del guado. Penso perciò sia urgente dotarci di Testi Unici europei di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia».

Nel 2023 si deciderà la sede della nuova Autorità europea contro il riciclaggio, che potrebbe essere Roma. In molti hanno ripreso la sua proposta che l’Italia sarebbe la sede naturale. Cosa occorre fare perché la proposta si realizzi?
«L’Italia, di fronte non solo agli altri principali partner, è sottorappresentata come sede di istituzioni e organismi europei. Occorre far crescere anche da noi la presenza di sedi di importanti autorità europee. Occorre far maturare nell’Unione non una scelta per volta di localizzazione di una sede, ma un principio generale di equa distribuzione delle sedi delle istituzioni, delle autorità e degli organismi europei. L’Autorità europea antiriciclaggio avrebbe in Italia anche forti supporti di esperienze culturali e pratiche da parte delle istituzioni nazionali, a cominciare dalla Banca d’Italia».

Il settore bancario viene citato tra quelli che stanno generando extra-profitti. Nello stesso tempo le Autorità di vigilanza chiedono costantemente alle banche di generare una adeguata redditività per rafforzarne il patrimonio. Che fare?
«Dal 2016 fino a luglio 2022 nell’Europa dell’euro i tassi sono stati a zero per la prima volta nella storia monetaria degli ultimi secoli. Ora i tassi imposti dalla Bce sono aumentati, ma restano di molto inferiori a quelli in vigore in gran parte del mondo. A loro volta le banche italiane hanno effettuato ogni sforzo di riorganizzazione per poter sopravvivere a diversi anni di tassi zero. Ma poiché non si è tornati agli alti tassi che erano in vigore ai tempi della lira e nonostante i ricavi siano aumentati, non si può certo dire che le banche stiano facendo extra profitti».

Dunque, fanno bene le autorità di Vigilanza a raccomandare agli istituti di produrre profitti crescenti... 
«Sì, a mio avviso fanno bene. La capacità reddituale è un indicatore formidabile delle condizioni di salute delle banche stesse, le quali debbono continuamente rafforzare le proprie solidità patrimoniali anche prospettiche alla luce dei sempre maggiori rischi, ora anche conseguenti agli effetti dei cambiamenti climatici».
 

Ultimo aggiornamento: 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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