«Le Bcc venete sono solide, adesso le fusioni non servono più»

Giovedì 27 Maggio 2021 di Maurizio Crema
Lorenzo Liviero presidente Fondazione del Nord Est

VENEZIA - La prossima fusione sarà a luglio tra Alto Vicentino e Vestenanova e potrebbe essere l’ultima in regione per qualche anno. La priorità oggi per le Bcc venete del gruppo Cassa Centrale Banca è sostenere l’economia del territorio e mettere fieno in cascina in vista della crisi post Covid. «Per noi più che gli utili, che nel 2020 sono stati importanti, conta la solidità. Gli indici patrimoniali delle nostre sei Bcc, che presto diventeranno cinque, sono tra i più alti di tutto il sistema: il Cet1 è al 22,3% e il Texas Ratio è a 0,32 - spiega Lorenzo Liviero, presidente della Federazione del Nord Est, l’organizzazione che riunisce le Bcc aderenti al gruppo nazionale Cassa Centrale Banca frutto della scissione dalle banche che hanno aderito a Iccrea e ora fanno parte della Federazione guidata da Flavio Piva - la copertura delle sofferenze è oltre l’80%, più del 70% per i crediti deteriorati: siamo pronti ad affrontare le ripercussioni della crisi economica e pandemica quando finiranno le moratorie e la possibilità di cassa integrazione». Il tutto mentre si è in attesa dei risultati degli “esami” Aqr della Bce sia su Ccb (che ha abbandonato il salvataggio Carige) che su Iccrea, e c’è già chi parla di fusione tra i due gruppi. Insieme le Bcc della Federazione Nord Est (46mila soci) hanno attivi per 11,5 miliardi, raccolta di 14 miliardi per 191 sportelli con 1.353 addetti. Il sistema Ccb (base a Trento) in Italia oggi raggruppa 77 istituti con 1.500 sportelli e attivi per 87 miliardi. Nel 2020 i sei istituti veneti hanno fatto fronte a quasi 14mila richieste di moratorie per 1,7 miliardi, erogando prestiti per 6 miliardi (+ 5,4% sul 2019), registrando una raccolta diretta per 8 miliardi (+ 8,2%): boom dei depositi a vista (+ 24,75%). Dati che fanno dire a Liviero «che oggi non ci sono banche con criticità tali da rendere necessarie le fusioni.

In 5 anni qualcosa potrebbe anche accadere, ma nell’ottica sempre di creare valore».

BOOM DEI DEPOSITI
La Federazione del Nordest lavorerà su tre principali versanti: rapporti istituzionali (con la Regione, Federcasse e altre strutture) per la promozione dell’identità mutualistica (le Bcc sono coop) e il sostegno a progetti di carattere sociale; la promozione del risparmio e della cultura finanziaria («Dopo quello che è successo con le Popolari venete e anche con qualche nostra Bcc questo versante è fondamentale», spiega Liviero); e l’affiancamento delle singole Bcc per «promuovere prodotti commerciali e progetti particolari, penso a convenzioni con associazioni di categoria o linee di credito dedicate».
 

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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