Banca Ifis supera le attese, rivisti al rialzo gli utili 2021.Spinta al leasing dal Superbonus

Venerdì 5 Novembre 2021
Frederik Geertman, ad di Banca Ifis

VENEZIA - Banca Ifis a vele spiegate: utile netto 80,2 milioni nei primi nove mesi, riviste al rialzo le stime per fine anno con la possibilità di arrivare a profitti tra i 90 e i 100 milioni. L'Ad Frederik Geertman: «Ricavi ai masismi storici, in febbraio presenteremo un piano triennale attraente per i mercati e mirato alla crescita».
Nei nove mesi i ricavi della banca veneziana raggiungono i 449,2 milioni di euro (+ 39,6%): il massimo storico, al netto della Ppa (posta contabile dilazionata e riferita all'acquisizione Interbanca del 2016), grazie allo sviluppo di attività nel portafoglio commerciale e alle ottime performance del settore Npl. «Utili in forte progressione, nonostante ulteriori accantonamenti prudenziali per assorbire lo scadere delle misure di sostegno pubbliche a fine anno», spiega una nota del gruppo.

Nel trimestre, record dei recuperi di cassa dei portafogli di crediti deteriorati acquistati. Raggiunto l'obiettivo annuo di acquisto di 3 miliardi di Npl. Prosegue il programma di digitalizzazione, aumentano i costi operativi a causa delle nuove acquisizioni, solida la posizione di liquidità: circa 1,8 miliardi al 30 settembre 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in Bce. Indice di solidità Cet1 in crescita all'11,68% (11,29% a fine 2020) rispetto a un requisito Srep dell'8,12%

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«I risultati dei primi nove mesi confermano la capacità della banca di presidiare con efficacia specifici business e di cogliere le opportunità offerte dal mercato in sensibile ripresa spiega Geertman . L'utile netto di periodo di pertinenza della capogruppo va oltre le nostre aspettative; il risultato, calcolato al netto del Ppa e delle plusvalenze straordinarie legate alla cessione dell'immobile milanese, è superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019 e di circa 5 volte quello del 2020». «Stimiamo per febbraio 2022 la presentazione del piano triennale 2022-24», avverte Geertman: «Sarà attraente per i mercati e mirato alla crescita anche se non si verificherà il trasferimento de La Scogliera» in Svizzera, aggiunge l'Ad, che ricorda come «il 18 giugno scorso l'assemblea degli azionisti de La Scogliera ha approvato il trasferimento della sede della holding nel Cantone di Vaud. Il trasferimento è soggetto al verificarsi delle condizioni sospensive, tra cui quella relativa all'ottenimento del parere dell'Agenzia delle Entrate. Per fine dicembre, inizio 2022, il riscontro».


SVIZZERA

Il top manager ricorda che «il trasferimento de La Scogliera nel Cantone di Vaud potrebbe impattare positivamente sul Cet1 consolidato (circa + 450 punti base al 30 settembre 2021)» ma «non prevediamo al momento buyback azionari o maxidividendi», delinea in conference call con gli analisti: «È un cuscinetto che dà sicurezza e certezza alla nostra politica dei dividendi, che è attorno al 40-50% e che vogliamo mantenere, e ci darà una qualche libertà strategica, magari per cogliere qualche opportunità». In ogni caso Geertman esclude acquisizioni «al di fuori dei nostri core business».
Sulle strategie operative l'Ad di Ifis osserva che «nel 2020 abbiamo puntato sui finanziamenti garantiti dallo Stato all'80% per i quali c'è stata una forte domanda. Nel 2021 abbiamo intercettato velocemente e soddisfatto la crescente domanda di factoring legata al Superbonus 110%, dato che le Pmi potevano contare su una considerevole liquidità reperita nei mesi precedenti». Moratorie a fine settembre in netto calo: «Il 74% dei nostri clienti ha ripreso a pagare. Abbiamo 211 milioni di crediti in regime di moratoria, 131 riferiti a contratti leasing», avverte Geertmann.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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