Bertazzo, l'ad di Atlantia: «Su pedaggi e investimenti la nostra proposta è pronta»

Venerdì 21 Febbraio 2020 di Umberto Mancini
Bertazzo, l'ad di Atlantia: «Su pedaggi e investimenti la nostra proposta è pronta»

Nel giorno in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte apre, seppur a certe condizioni e con molti distinguo, ai Benetton, arriva immediata la risposta del gruppo di Ponzano Veneto. Lo strappo provocato dal via libera al decreto Milleproroghe e ai segnali di un negoziato oramai sull’orlo del naufragio, risuona ancora nell’aria ma qualche spiraglio ora sembra aprirsi. «Siamo disponibili a proseguire il dialogo con il governo per condividere un progetto di ammodernamento e sviluppo nell’interesse del Paese - dice Carlo Bertazzo, ad di Atlantia, interpellato ieri dal Messaggero - e siamo consapevoli degli errori del passato e quindi della necessità di lavorare con umiltà e spirito di servizio per riconquistare la fiducia degli italiani, cambiando radicalmente passo rispetto a ieri».

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Parole chiare, con tanto di mea culpa, precedute nei giorni scorsi dall’approvazione del nuovo piano industriale che stanzia, da qui al 2023, 7,5 miliardi per manutenzione, controlli e ammodernamento della rete. Investimenti raddoppiati per dimostrare sul campo il cambiamento di rotta che si sommano ai 600 milioni destinati a Genova per finanziarie la costruzione del Ponte, aiutare i familiari delle 43 vittime, finanziare imprese e attività artigiane colpite dal crollo. Soldi che, sembra di capire, potrebbero aumentare ancora, prorogando la gratuità dei pedaggi per i pendolari o per altre iniziative a favore della città.

LE TAPPE
Bertazzo, che ha sostituito Giovanni Castellucci, è realista. Sa che il negoziato è a un punto delicato, anzi critico. Per questo, aggiunge, «abbiamo proposto al governo ampia disponibilità a ragionare su una serie di misure che consentano di superare l’attuale situazione di criticità nei rapporti con il concedente. Autostrade per l’Italia ha previsto un’importante accelerazione degli investimenti e delle spese di manutenzione sulla rete, che ha già messo in campo in raccordo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

I nodi da sciogliere sono almeno tre. Quello, fondamentale, del superamento dell’articolo 35 del Milleproroghe che taglia gli indennizzi e trasferisce, almeno in teoria, la concessione all’Anas; quello tariffario, legato al meccanismo di calcolo futuro; in ultimo, quello connesso alla disponibilità a cedere il controllo di Aspi, manifestata in via ufficiale proprio a Palazzo Chigi e allo stesso ministro del Tesoro. 

Argomenti per riavviare il tavolo dunque ce ne sono. «Siamo pronti - sottolinea il top manager dal 1994 nella galassia Benetton - a confrontarci sull’applicazione del modello tariffario definito dall’autorità dei trasporti, che dovrà tener conto però della sostenibilità economico-finanziaria della società anche per consentire la realizzazione dell’importante progetto di manutenzioni e investimenti previsti dal Piano di trasformazione di Aspi 2020-2023».

Come noto il governo, oltre a sollecitare nuove verifiche e controlli su ponti e viadotti, aveva chiesto, sempre in via informale, un taglio del 5% dei pedaggi da qui al 2038, per un valore di circa 2-3 miliardi, proposta rimasta sul tavolo. Come sul tavolo, oggetto di negoziato, resta il possibile ingresso di nuovi soci in Autostrade. Con Cdp e F2i alla finestra visto che l’altro problema da risolvere resta la valutazione del gruppo, adesso ridotta dopo il taglio del rating e le incertezze sulle future tariffe.

Anche qui bisogna fugare i dubbi, sopratutto dei mercati finanziari e degli investitori, esteri e non, sulla possibile revoca della concessione che aleggiano sulla trattativa. Non a caso Atlantia si è già rivolta alla Commissione Ue per avere un parere sul Milleproroghe. Del resto è circolata anche l’ipotesi di un decreto Infrastrutture che dovrebbe sterilizzare lo stesso Milleproroghe. Voci che si rincorrono, rumor che per ora restano tali. Come quello, insistente, di una proposta articolata che la società potrebbe presentare proprio la prossima settimana al premier. «E’ nostra volontà perseguire - conclude con un pizzico di ottimismo Bertazzo - un processo virtuoso di confronto, investimenti e recupero di credibilità e fiducia, nei confronti del concedente e, soprattutto, di tutti gli utenti delle autostrade e nei confronti dell’intero Paese».
 

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