Auto green, le proteste dell’Italia: «Accordo con Berlino svantaggioso»

L’Italia non accetterà «un’interpretazione indebitamente restrittiva» della nozione di e-fuel

Venerdì 24 Marzo 2023 di Gabriele Rosana
Auto green, le proteste dell Italia: «Accordo con Berlino svantaggioso»

BRUXELLES I carburanti sintetici per salvare i motori termici si fanno strada in Europa, ma l’apertura della Commissione Ue alle richieste tedesche non convince l’Italia, che contesta un accordo «svantaggioso» ormai quasi definito tra Bruxelles e Berlino.

La bozza di compromesso non terrebbe, infatti, conto dei biocombustibili attorno a cui Roma aveva organizzato il suo ultimo pressing europeo nel tentativo di rivedere la stretta sulle auto “green”.

Un tema rilanciato pure dalla premier Giorgia Meloni all’arrivo al vertice, parlando di «una tesi di buon senso che confidiamo possa passare. Fermi restando gli obiettivi della transizione, che condividiamo, non riteniamo che l’Ue debba occuparsi di stabilire quali siano le tecnologie per arrivare a quegli obiettivi».

Fuori dall’agenda formale del summit dei leader dei Ventisette, il futuro dell’automotive incombe sugli altri negoziati Ue. E, fra contatti a margine e dichiarazioni di principio sulla soglia del Consiglio europeo da parte di vari Paesi con una forte industria dell’auto - Repubblica Ceca e Slovacchia in testa -, il dossier piomba sulle discussioni strategiche dedicate alla politica industriale Ue e alla competizione globale con Usa e Cina. Il governo tedesco non ha ancora rimosso il veto al regolamento che prevede lo stop alle auto a diesel e benzina dal 2035, in nome della svolta a emissioni zero per i veicoli leggeri, finito su un binario morto a inizio mese dopo che era emersa all’ultimo la contrarietà non solo della Germania, ma anche di Italia, Polonia e Bulgaria (un quartetto sufficiente a bocciare il provvedimento). Il cancelliere Olaf Scholz, entrando nell’Europa Building, si è detto convinto che «siamo sulla buona strada» alla luce del filo diretto con Bruxelles. 


LE PROMESSE
Al centro ci sono le promesse dei vertici dell’esecutivo Ue, che andrebbero a specificare ulteriormente quanto contenuto nell’articolo 11 del regolamento, una formulazione senza valore giuridico che rappresenta, tuttavia, un’apertura all’impiego degli e-fuel, i combustibili a emissioni zero, creati a partire da energia rinnovabile, che permetterebbero di garantire un futuro ai motori endotermici accanto alla rivoluzione dell’elettrico spinta dall’Ue.

A definire il perimetro della trattativa in corso e a escludere, però, ogni fuga in avanti verso un “liberi tutti” sulle emissioni di CO2 delle auto è stato, ieri, il gran capo del Green Deal Ue Frans Timmermans. Il vicepresidente esecutivo della Commissione, intervenendo a margine del pre-summit dei socialisti, ha chiarito che il negoziato con Berlino «si muove all’interno del quadro» dell’intesa sullo stop a benzina e diesel, «che prevede già un passaggio sugli e-fuel. Tutto ciò che stiamo facendo è esplicitarne il significato». Insomma, il testo è chiuso: le precisazioni richieste dai tedeschi sul ruolo dei carburanti sintetici - è l’impegno della Commissione - troveranno elaborazione in un provvedimento diverso rispetto a quello in discussione. Un bicchiere solo mezzo pieno, tuttavia, visto da Roma.

L’esecutivo Ue non intende, infatti, «riaprire l’intero accordo», ha segnalato Timmermans, di fatto chiudendo la porta alla richiesta italiana, recapitatagli martedì scorso in una lettera firmata da tre esponenti del governo (il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso). L’Italia, si leggeva, non accetterà «un’interpretazione indebitamente restrittiva» della nozione di e-fuel tale da escludere dal campo di applicazione dei combustibili “green” pure i biocarburanti a basse emissioni. Senza progressi su questo fronte, anche se i tedeschi dovessero sbloccare lo stallo sul dossier ottenute le garanzie sui carburanti sintetici, il no italiano al compromesso è garantito. 
 

Ultimo aggiornamento: 01:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA