Auto elettriche, no dell'Italia alla Ue: «Insostenibile lo stop ai motori inquinanti nel 2035 senza incentivi»

Il documento: «Regolamento non è in linea con il principio di neutralità tecnologica»

Mercoledì 1 Marzo 2023
L’Italia all’Ue: «Stop a motori inquinanti non prevede incentivi, non possiamo sostenerlo»

L'Italia, in una dichiarazione nazionale inviata ai Rappresentanti dei 27 in Ue in merito allo stop ai motori endotermici dal 2035, ha sottolineato di essere «favorevoli all'elettrificazione dei veicoli leggeri», ma di non ritenere che essa «debba rappresentare, nella fase di transizione, l'unico percorso per raggiungere le emissioni zero». «Stabilendo un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 e non prevedendo alcun incentivo per l'uso di carburanti rinnovabili, il regolamento non è in linea con il principio di neutralità tecnologica.

Pertanto, l'Italia non può sostenerlo», si legge nel documento. 

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Il documento

«L'Italia condivide ed è pienamente impegnata nell'obiettivo di decarbonizzare il settore del trasporto stradale, in quanto la riduzione delle emissioni di CO2 del settore, in particolare quelle derivanti dalle autovetture e dai veicoli leggeri, è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Unione. Riteniamo che, nel settore del trasporto stradale, la decarbonizzazione debba essere perseguita nel rispetto dei principi di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso le emissioni zero e della neutralità tecnologica. Siamo certamente favorevoli all'elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare, nella fase di transizione, l'unico percorso per raggiungere le emissioni zero», si spiega nella dichiarazione nella dichiarazione inviata nel cicuito del Coreper I, che riunisce i Rappresentanti Permanenti Aggiunti e che oggi, prima del rinvio del voto, era chiamato ad approvare l'intesa sullo stop ai nuovi veicoli inquinanti.

«L'elettrificazione richiede cambiamenti significativi nell'intero settore automobilistico che devono essere pianificati e guidati con la dovuta attenzione, al fine di evitare effetti economici, industriali e sociali indesiderati. Le auto con motore termico sono di proprietà di cittadini a basso reddito e rimarranno in circolazione oltre il 2035. Il successo delle auto elettriche dipenderà molto dal modo in cui diventeranno accessibili per questi cittadini», si legge ancora nel documento.

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I nodi

L'Italia sottolinea che finora l'approccio scelto dall'Unione per il settore automobilistico è stato prevalentemente normativo. Nel testo sono quindi elencate una serie di iniziative che dal punto di vista italiano dovrebbero essere adottate dalla Commissione europea: - sostenere con tutti i mezzi disponibili, legislativi e finanziari, la transizione del settore automobilistico, in particolare delle PMI; - monitorare e riferire in modo tempestivo ed esaustivo sui progressi verso una mobilità stradale a zero emissioni, considerando tutti i fattori che contribuiscono a una transizione equa ed efficiente dal punto di vista dei costi, compresa una valutazione delle possibili carenze di finanziamento; - garantire, sulla base di tale monitoraggio, una revisione rigorosa e credibile degli obiettivi nel 2026; - dare seguito alla disposizione che prevede l'immatricolazione, dopo il 2035, di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti a zero emissioni di CO2; - presentare una proposta per includere nel Regolamento meccanismi di contabilizzazione dei benefici, in termini di riduzione delle emissioni di CO2, dei carburanti rinnovabili.

Ultimo aggiornamento: 22:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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