Atlantia divide in due Autostrade ma lascia uno spiraglio a Cdp

Giovedì 24 Settembre 2020 di Rosario Dimito
Atlantia divide in due Autostrade ma lascia uno spiraglio a Cdp

Difronte alle «difficoltà emerse nelle interlocuzioni con Cassa Depositi e Prestiti, fermo restando l’auspicio che queste possano essere quanto prima superate, Atlantia ha approvato un processo dual track al fine di pervenire in ogni caso, alla dismissione della partecipazione detenuta in Autostrade per l’Italia (Aspi) da Atlantia, in coerenza con quanto comunicato al Governo italiano e quindi con un processo trasparente e di mercato e nel rispetto di tutti gli stakeholder di Atlantia e di Aspi».

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La holding dei Benetton, quindi va avanti ugualmente nel complesso riassetto autostradale sul quale ha il fiato sul collo del governo per le conseguenze del crollo del Ponte di Genova. E come ha precisato giovedì 24 all’ora di pranzo il cda, esso ha deciso «di avviare parallelamente sia uno spin-off parziale e proporzionale che un processo competitivo», cioè un’asta al miglior offerente, visto che di interessati ce n’è più d’uno. La scissione prevede il conferimento rispettivamente del 55% e il 33% del capitale sociale di Aspi nella neo-costituita Autostrade Concessioni e Costruzioni da quotarsi in Borsa con l’uscita di Atlantia dal suo capitale. Le due quote sono state distinte non casualmente perchè queste proporzioni erano contenute nella lettera del 14 luglio di Carlo Bertazzo (ad Atlantia) e Roberto Tomasi (ad Aspi) al governo, all’apice della pressione sulla revoca: il 55% all'epoca avrebbe dovuto essere ceduto a investitori istituzionali gradi a Cdp che invece, come primo step del percorso, avrebbe sottoscritto il 33% di Aspi in aumento di capitale.

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Adesso il processo competitivo, gestito da advisor finanziari indipendenti, per la vendita dell’intera quota dell’88,06% detenuta in Aspi è rivolto sia a Cdp che ad altri investitori istituzionali. Entrambe le suddette operazioni sono sottoposte ad alcune condizioni sospensive, tra cui la finalizzazione dell’Atto Transattivo tra Aspi e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo atto è il Piano economico finanziario sulle tariffe, che è un altro argomento di confronto serrato fra le parti. L’operazione, da attuarsi tramite cessione o in alternativa, spin-off, spiega Atlantia, è volta alla separazione delle attività di costruzione e gestione delle tratte autostradali italiane, svolte in concessione da Autostrade per l’Italia e dalle sue controllate, dalle altre attività svolte dal Gruppo Atlantia relative alla gestione di autostrade all’estero, di aeroporti e di sistemi di pagamento. 

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Atlantia, completata la separazione di Aspi, diventerà una holding strategica di partecipazioni, che sarà in grado di esprimere specifiche competenze nel settore delle infrastrutture per la mobilità, e di fare leva su tale esperienza per entrare in nuovi settori infrastrutturali e condividere le best practice in maniera trasversale.

Inoltre, per effetto dell’elevata diversificazione geografica, Atlantia sarà in grado di cogliere le numerose opportunità di crescita a livello globale, progredendo nel processo di internazionalizzazione avviato e proseguito negli ultimi anni. L’efficacia sia della cessione che dello spin-off è subordinata ad una serie di condizioni: efficacia dell’accordo transattivo relativo al procedimento di presunto grave inadempimento riguardante Aspi, del relativo Atto Aggiuntivo e dell’allegato Piano Economico Finanziario; autorizzazione del concedente ai sensi della Convenzione Unica di Aspi; ottenimento delle rinunce ai rimedi contrattuali ovvero consensi da parte degli obbligazionisti che detengano i prestiti obbligazionari emessi da Atlantia e Aspi e/o dalle controparti degli accordi contrattuali ancillari vigenti, nei casi in cui ciò si rendesse necessario in base ai regolamenti dei prestiti ed agli accordi contrattuali ancillari vigenti; ottenimento delle rinunce ai rimedi contrattuali ovvero consensi da parte degli enti finanziatori di Atlantia e Aspi laddove richiesto nei contratti di finanziamento in essere tra Atlantia o Aspi (a seconda dei casi) e i rispettivi enti finanziatori; liberazione delle garanzie e svincolo di qualsiasi impegno assunto da Atlantia in relazione ad obblighi di Aspi nei propri contratti di finanziamento e nei prestiti obbligazionari pubblici o a collocamento privato emessi da Aspi; rimborso integrale da parte di Aspi del finanziamento soci eventualmente in essere concesso alla stessa da  Atlantia. Inoltre, l’operazione di spin-off è subordinata altresì a: approvazione da parte della Consob del prospetto informativo; rilascio del provvedimento di Borsa Italiana di ammissione delle azioni della Beneficiaria alle negoziazioni sul Mta. Infine, la cessione, così come la vendita da parte di Atlantia del 38% circa del capitale della Beneficiaria derivante dal conferimento nell’ambito dello spin-off, è subordinata alle seguenti condizioni: mancato esercizio dei poteri speciali (c.d. golden powers); approvazione da parte dell’Autorità Antitrust e altre autorità competenti. 

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