Prendete una famiglia con tre figli, con Isee attorno ai 7 mila euro, che percepisce mille euro di reddito di cittadinanza al mese e che da luglio incasserà anche l’assegno unico per i figli: dal mese prossimo riceverà uno “stipendio” di circa 1650 euro dallo Stato.
Al contrario, una famiglia con tre adulti e due minori, tra cui una persona in condizione di disabilità o di non autosufficienza, che percepisce oggi 1100 euro di reddito di cittadinanza al mese, oltre al contributo per l’affitto, grazie all’assegno unico per i figli può ambire a una “busta paga” di poco superiore ai 1700 euro al mese, di cui 335 provenienti dal nuovo bonus. In pratica, nell’arco di un anno, la famiglia con tre figli e una casa in affitto arriverà a guadagnare in questo modo 23 mila euro circa netti, quella con un solo figlio ne incasserà quindicimila, mentre quella con tre adulti e 2 minori tra cui un disabile riceverà 20 mila euro annui dallo Stato.
Il debutto dell’assegno unico per i figli, centrale nel Family act, la riforma pensata per convincere gli italiani a fare più bambini, permette di cumulare i benefici del bonus per i figli con quelli del reddito di cittadinanza. L’importo dell’assegno varia a seconda del reddito Isee e del numero dei figli: per il primo e il secondo figlio l’importo erogato mensilmente sarà di 167,5 euro, ma se i figli sono tre o di più allora la cifra è maggiorata del 30 per cento, dunque per ogni minore il bonus sale a 217,8 euro al mese (in presenza di ragazzi disabili l’assegno inoltre è aumentato di 50 euro al mese).
I CONTEGGI
In altre parole, una famiglia con Isee fermo a settemila euro e tre figli minorenni prenderà 653 euro al mese, quasi 4 mila euro a semestre, ben 8 mila euro all’anno, che se sommati a un reddito di cittadinanza da 12 mila euro annui fanno una cifra di rispetto. Per chi invece ha un Isee compreso tra 39.900 euro e 50.000 euro, e non ha perciò diritto al sussidio dei Cinquestelle, l’assegno invece scende notevolmente, fino a toccare i 30 euro, mentre sopra i 50 mila euro di Isee il contributo svanisce del tutto. Il beneficio medio, calcola il governo, sarà di 1.056 euro a famiglia nel semestre. Oggi la possibilità di sommare l’assegno per i figli al reddito di cittadinanza è possibile per circa mezzo milione di famiglie con figli che già percepiscono il sussidio anti-povertà. Ad aprile erano 1,2 milioni le famiglie italiane raggiunte dall’aiuto (per 2,8 milioni di persone coinvolte in totale) per un importo medio a nucleo di 557 euro.
IL DETTAGLIO
Più nel dettaglio, i nuclei percettori di reddito di cittadinanza ad aprile sono stati 1,1 milioni (con importo medio pari a 586 euro), mentre i percettori della pensione di cittadinanza sono stati 109.000 (con 266 euro di importo medio). Tra le famiglie che hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza ad aprile, due su tre risiedevano nel Sud o nelle Isole. Il nord con 254.785 famiglie percettrici accoglie il 20,8 per cento dei beneficiari, il centro con 182.630 famiglie raggiunte dal sussidio abbraccia il 14,9 per cento dei beneficiari e il sud con 782.797 famiglie il 64,1 per cento. Gli importi ricevuti dalle famiglie del sud sono mediamente più alti anche a causa del maggior numero dei componenti: 2,4 in media al sud, 2,1 al centro e 2 al nord. Risultato, nelle regioni meridionali l’importo medio del reddito di cittadinanza è pari in media a 590 euro, a 516 euro al centro e a 483 euro al nord. Nel primo quadrimestre di quest’anno, infine, l’Inps rileva che è stata erogata almeno una mensilità a 1,6 milioni di nuclei, corrispondenti a oltre 3 milioni di persone coinvolte.