Assegno unico giugno 2023, quando arrivano i pagamenti e quanto spetta

Il ritardo dell'accredito è causato dalle operazioni di verifica dell’Inps

Sabato 3 Giugno 2023 di Alessandro Rosi
Assegno unico, quanto spetta con gli aumenti e i conguagli? Data dei pagamenti e come calcolarli

Quanto spetta a chi deve percepire l'assegno unico di giugno? E quando arrivano i pagamenti? Con il conguaglio, molti beneficiari hanno dovuto attendere a lungo per veder arrivare l'incentivo.

Un importo che interessa circa 512 mila famiglie. Il ritardo è stato causato dalle operazioni di verifica dell’Inps. Perché? C'è il caso del premio di nascita oppure di chi aggiorna l’Isee (in un secondo momento). Interventi che, naturalmente, modificano l'importo. Importante, dunque, sapere quanto deve arrivare e chi ne ha diritto.

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I pagamenti quando arrivano

Dopo le recenti modifiche, l’Assegno unico di giugno viene pagato in due date. La prima tra il decimo e il ventesimo giorno del mese (ma solo per chi non ha subito variazioni rispetto al mese precedente). Mentre la seconda tra il ventesimo e il trentesimo, per chi ha visto variare la propria situazione familiare. Anche se, per questo mese, l'assegno unico (di maggio) è arrivato perfino il 1 giugno, per via del conguaglio. C'è poi da notare che tra il 5 e 6 giugno potrebbero arrivare gli arretrati dell'ultimo mese.

 

Quanto spetta

L’importo dell'incentivo è variabile. Viene determinato in base all’ISEE del nucleo familiare richiedente e all’età dei figli a carico. Esaminiamo le varie fasce:

  • Per ciascun figlio minorenne l'importo va da 189,20 euro a 54,05 euro al mese, che spetta nella misura piena di 189,20 euro per un ISEE pari o inferiore a 16.215 euro.
  • Per livelli di ISEE superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 69,7 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.105,10 euro.
  • Per livelli di ISEE superiori a 43.240 euro l’importo è di 54,1 euro. Per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni l'importo va da 91,9 euro a 27 euro al mese nel 2023. Che spetta in misura piena di 91,9 euro per un ISEE pari o inferiore a 16.215 euro.
  • Per livelli di ISEE superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 34,6 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.105,10 euro.
  • Mentre per livelli di ISEE superiori a 43.240 euro l’importo è di 27 euro.

 

I conguagli

Nella circolare numero 1947 del 26 maggio scorso, l'Inps ha spiegato quali situazioni possono portare al ricalcolo dell’Assegno unico. Tra cui:

  • liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, sulla base del valore dell’Isee presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
  • eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori di cui all’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;
  • maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita (per coloro che non le hanno già ricevute con il conguaglio di febbraio);
  • importi liquidati sulla base di valori di Isee del nucleo familiare, poi dichiarati discordanti dalla struttura Inps territorialmente competente a seguito di accertamenti effettuati sulla veridicità dei dati dichiarati;
  • conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’Isee 2022, eventualmente effettuate dai centri di assistenza fiscale (Caf) successivamente al 31 dicembre 2022;
  • rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili introdotte dal decreto-legge del 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2022, n. 122;
  • ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
  • ricalcolo degli importi dell’Assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza (RdC) con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo Isee del minore, sulla base di quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 230/2021;
  • importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con Isee presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo (50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni).

 

Come calcolare

L'importo e lo stato del pagamento si possono controllare dall’applicazione Inps mobile. Basta accedere alla sezione "tutti i pagamenti", oppure direttamente dall’area personale MyInps del sito dell’Istituto dove nella sezione “pagamenti” si può cliccare su “prestazioni”. E a quel punto si può scoprire quanto spetta (e se ci sarà o meno un aumento). In alternativa, dall’area personale MyInps basta accedere al servizio “Assegno unico per figli a carico”.

Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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