Assegno unico, arrivano i pagamenti. E sono maxi-assegni perché prevedono, nella mensilità di maggio, anche importi a titolo di conguaglio finale. Si tratta di una elevata mole di riconteggi che recepiscono variazioni intervenute sul valore Isee e nel nucleo familiare oltre che gli interventi normativi che ne hanno modificato la disciplina.
Pensioni giugno, calendario e pagamento: ecco quando verrà versato l'assegno. Tutte le date
Il recupero di importi erogati in misura superiore a quanto spettante riguarda invece circa 378.000 famiglie, per un ammontare complessivo pari a 15 milioni di euro. In questi casi, l'importo medio della somma da restituire ammonta a circa 41 euro e sarà rateizzata in più tranche, il cui importo non sarà comunque superiore al quinto del debito totale. «Gli utenti - spiega il testo - saranno informati della variazione dell'assegno con un sms ed un messaggio e-mail e potranno approfondire le modalità di calcolo rivolgendosi al Contact Center oppure alle Sedi dell'Istituto».
Le nuove finestre per il pagamento
Cambia il calendario di pagamento dell'assegno unico per i figli a carico. Molte famiglie non hanno ricevuto il pagamento, altre lo hanno avuto in ritardo. Il motivo, appunto, sono le nuove date utilizzate dall'Inps già dalla mensilità di maggio. In particolare, sono state fissate due finestre: la prima va dal 10 al 20 del mese e riguarda le famiglie che rispetto al mese precedente non hanno avuto variazioni dell'assegno. In caso contrario (e in presenza quindi di nuovo Isee o comunque nuove condizioni del nucleo che ne beneficia) il pagamento viene effettuato tra il 20 e il 30 del mese. Ma allora chi è che deve preoccuparsi se non l'ha ancora ricevuto?
Le date di pagamento
Tra il 20 e il 30 del mese (la seconda finestra, quindi) chi è che riceve l'assegno unico? Prima di tutto chi ha fatto richiesta nel mese precedente: il primo versamento avviene dal 20 in poi, e sicuramente entro il 30 del mese. Dal secondo versamento invece si torna, salvo variazioni, a ricevere l'accredito tra il 20 e il 20. Gli altri nuclei familiari che ricevono l'assegno unico tra il 20 e il 30, come detto, sono quelle che comunicato all'Inps delle variazioni che incidono oltre che sull'importo anche sulla data. Il mese successivo, come nel caso precedente, si torna "regolari" tra il 10 e il 20.
Le comunicazioni all'Inps
Come confermato dall’Inps con la circolare n. 132 del 2022, ci sono delle circostanze che vanno comunicate. Resta obbligo del richiedente comunicare una delle seguenti variazioni:
cambiamento relativo allo stato di disabilità del figlio (ad esempio per aggravamento);
variazione dello status di studente per figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni;
separazione dei coniugi;
nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori.
Situazioni che andranno a comportare un ritardo nel pagamento dell’assegno unico ma solo nel mese successivo a quello in cui viene effettuata la comunicazione all’Inps.