Assegno unico 2022, le istruzioni per riceverlo (e i calcoli su chi ci guadagna e chi ci perde)

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Giusy Franzese
Assegno unico 2022, le istruzioni per riceverlo (e i calcoli su chi ci guadagna e chi ci perde)

Sono già oltre un milione e centomila (1.123.348) le famiglie che hanno presentato all'Inps domanda per rivcevere l'Assegno unico per i figli a carico, che l'istituto erogherà a partire da marzo.

Il sostegno è mensile e per ogni figlio. E finora le domande riguardano1 milione e 855 ragazzi. L'Assegno spetta a tutti i genitori, indiopendentemente dal reddito. Varia però l'importo percepito: più il reddito è basso maggiore sarà l'aiuto economico. Il minimo, per redditi superiori a 40.0000 euro lordi l'anno, è di 50 euro a figlio. L'assegno spetta dal settimo mese di gravidanza (per i bambini nati dopo il primo marzo 2022) ai 21 di età del ragazzo. Nel caso di figli disabili a carico non c'è limite di età.

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Chi ci guadagna e chi ci perde

L'Assegno  riorganizza tutte le agevolazioni finora concesse. In particolare assorbe e sostituisce il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili; l’assegno di natalità (cd. bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. Resta invece in vigore il bonus asilo nido. Di conseguenza, perf effetto dell'eliminazione di questi aiuti, ci potrebbe anche essere qualche nucleo familiare che a conti fatti ci perde. Sin dalla sua genesi in tanti si sono cimentati con i conti su chi ci guadagna e chi ci perde. Secondo i calcoli della Fonazione studi dei consulenti del lavoro, a perderci saranno sicuramemte i redditi alti. Mentre quelli bassi ci guadagneranno.

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Ecco alcuni esempi: 

Famiglia dove lavorano padre e madre, con redditi rispettivamente di 31.350
euro e 19.800 euro, e due figli a carico maggiori di tre anni. L'Isee  è di 23.850 euro. Il passaggio all' Assegno unico universale porterà a questa famiglia 1.383,48 euro annui in più.

Stessa famiglia, stessi stipendi, ma Isee più alto (condizionato ad esempio dalla presenza di immobili di proprietà) pari a 38.500 euro, allora l'Assegno comporterà una perdita annuale di 788,52 euro  rispetto alla somma degli aiuti precedenti. Se poi l'Isee suoera i 40.000 euro la perdita si aggira intorno ai 946 euro rispetto alla situazione attuale.

Altro esempio: madre single molto giovane (under 21) con un figlio piccolissimo, intorno a 1 anno (comunque inferiore a tre anni) e reddito da lavoro dipendente da 28.330 euro lordi annui e Isee da 11.950 euro: in questo caso l'Assegno unico porterà alla giovane mamma un beneficio annuo di 1.092,44 euro in più rispetto a quanto preso finora.

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Il meccanismo

L'assegno unico spetta a tutte le famiglie residenti in Italia che pagano nel nostro paese le tasse e che hanno figli (dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21 esimo anno d'età), indipendentemente dal reddito e dal lavoro dei genitori (dipendenti, autonomi, pubblici, privati, pensionati,disoccupati, ecc). Cambia però la cifra spettante a seconda dell'Isee. Il minimo previsto - che andrà a tutti, anche a chi non presenta l'Isee o comunque supera la soglia di 40.000 euro l'anno - è di 50 euro a figlio a mese. 

L'assegno unico non è automatico: occorre che uno dei due genitori (o il tutore) presenti domanda all'Inps (sul sito con l'identità digitale, attraverso il call center o i patronati e i Caf). Dall'inizio di gennaio è già possibile farlo. La domanda è annuale. Bisogna procurarsi la certitficazione sull'Isee. Chi non lo presenta può fare comunque comunque richiesta, ma riceverà la cifra minima, 50 euro a figlio.

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In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente potrà indicare le modalità di pagamento prescelte anche con riferimento all’altro genitore (es. IBAN dell’altro genitore, per quanto a propria conoscenza). Qualora il genitore richiedente non dovesse indicare la modalità di pagamento dell’altro genitore, quest’ultimo potrà provvedere autonomamente a inserirlo, accedendo alla domanda del richiedente con le proprie credenziali. In tal caso, il pagamento della quota al secondo genitore decorre da quando tale scelta di accredito al 50% è stata comunicata all’Inps. In caso di affidamento esclusivo, il richiedente potrà chiedere la corresponsione del 100% dell’importo spettante. Resta ferma la possibilità dell’altro genitore di modificare tale scelta accedendo alla domanda mediante le proprie credenziali.

Al momento della registrazione della nascita del figlio, sarà l’ufficiale di stato civile a informare le famiglie sull’assegno. Una volta compiuti i 18 anni i ragazzi possono chiedere di ricevere direttamente la quota parte dell’assegno a loro nome, sempre dietro domanda.

Per il 2022, la domanda può essere effettuata entro giugno 2022, con il riconoscimento
di tutti gli arretrati da marzo.

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L'erogazione

La prima erogazione dell'assegno decorrerà da marzo 2022. Per le domande presentate a gennaio e febbraio, l’Assegno sarà corrisposto a partire dal mese di marzo 2022; i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo 2022. Per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, l’Assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo 2022. Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’Assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione. 

Per ricevere l' assegno è necessario che il titolare del conto corrente identificato dal codice Iban specificato nella domanda sia il richiedente dell' assegno unico. L'Inps non potrà accreditare l' assegno sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. È possibile comunque chiedere l'accredito dell' assegno unico su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda. L'Inps avverte che non è sufficiente essere delegati alla riscossione. Inoltre è necessario che il codice fiscale del richiedente sia esattamente corrispondente a quello che risulta all'Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l'accredito. Il conto corrente su cui si chiede l'accredito dell' assegno unico sia effettivamente attivo e correttamente intestato (o cointestato) al richiedente la prestazione.

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L'importo

L'importo dell'assegno, come detto, varia a seconda del reddito Isee.  Per chi ha un Isee fino a 15.000 euro l’importo dell’assegno sarà di 175 euro al mese a figlio, ovvero 2.100 euro l’anno. Man mano che il reddito sale, il contributo diminuisce: con un Isee più alto di 5.000 euro l’anno (fino a 20.000 euro) l’assegno sarà di 150 euro al mese a figlio, ovvero 1.800 euro all’anno; un Isee fino a 30.000 euro porta l’assegno unico a 100 euro al mese. Sopra i 40.000 euro di Isee la cifra si stabilizza a 50 euro al mese, ovvero 600 euro l’anno. L’assegno sarà erogato anche per i figli maggiorenni a carico, fino al compimento del 21esimo anno d’età: in questi tre anni però la cifra quasi si dimezza, passando ad esempio dai 175 mensili (per i redditi fino a 15.000 euro) a 85 euro.

Sono considerati a carico non soltanto i figli che frequentano «un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea», ma anche quelli che svolgono «un tirocinio» o hanno un lavoro con reddito complessivo «inferiore a 8.000 euro annui», oppure sono «registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l‘impiego», oppure svolgono «il servizio civile universale».

Maggiorazioni famiglie numerose

Sono previste maggiorazioni per le famiglie numerose, dal terzo figlio in poi: 85 euro in più al mese se l’Isee è fino a 15.000 euro; 71 euro in più con Isee fino a 20.000; 43 euro in più con Isee fino a 30.000 euro; 15 euro al mese in più sopra i 40.000 euro di Isee. Previste ulteriori maggiorazioni nel caso in cui entrambi i genitori lavorino (30 euro in più al mese a figlio minorenne con Isee fino a 15.000 euro, poi si riduce gradualmente fino a scomparire a 40.000 euro di reddito) e per i nuclei familiari con 4 o più figli (maggiorazione forfettaria di 100 euro mensili). Per i primi tre anni di applicazione dell’assegno unico, inoltre, è prevista una “maggiorazione transitoria” per i redditi fino a 25.000 euro che nel 2021 hanno percepito l’assegno familiare.

Figli disabili

Per per ciascun figlio con disabilità è prevista una maggiorazione (in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%) dell’Assegno, graduata secondo le classificazioni della condizione di disabilità (non autosufficiente, grave, media). In particolare la maggiorazione - che si aggiunge alla cifra base in relazione all'Isee - è pari a 105 euro al mese se il figlio è non autosufficiente; 95 euro al mese se la disabilità è grave; 85 euro al mese se la disabilità è media. Esempio: per un figlio non autosufficiente di una famiglia con un reddito Isee entro i 15.000 euro l'Assegno sarà pari a 280 euro al mese, al netto di ulteriori maggiorazioni (famiglie numerose, ecc.) L'Assegno resta anche dopo il compimento dei 21anni d'età, nel caso di figli disabili fiscalmente a carico dei genitori (reddito del figlio non superiore a 4.000 euro, ovvero a 2.840,51 euro nel caso di figli di età superiore a ventiquattro anni).

Il simulatore

Se si vuole conoscere prima la cifra dell'assegno unico spettante si può utilizzare il simulatore online sul sito dell'Inps. Il servizio è accessibile liberamente ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso. Non sono richieste credenziali per il suo utilizzo. Per calcolare l’importo occorre inserire alcune informazioni. Necessari i dati sulla composizione del nucleo familiare: vanno specificati il numero di figli, l’età anagrafica e lo stato di disabilità. Richiesto l'importo presunto Isee: il simulatore fornisce un risultato attendibile se viene inserito il valore Isee in corso di validità per l’annualità 2022. Attenzione: l'Inps avverte che il risultato del simulatore dell’ assegno unico è solamente indicativo.

Cumulabilità

L’Assegno è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali. Inoltre è compatibile con il Reddito di Cittadinanza. Per i percettori del Reddito di Cittadinanza l’importo dell’Assegno è erogato, con le stesse modalità di erogazione del RdC, mediante accredito sulla carta RdC di cui gli stessi sono in possesso.

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA