Assegno unico, lo incasseranno due milioni di famiglia: si può chiederlo fino a ottobre con Iban e codice fiscale

Martedì 22 Giugno 2021 di Michele Di Branco
Assegno unico per figli al via da luglio: a chi spetta, quanto vale e come ottenerlo

Assegno unico per i figli, conto alla rovescia.

Si apre il primo luglio (per chiudersi il 30 settembre) la finestra temporale utile per inoltrare la domanda della nuova misura destinata ad assorbire tutti i meccanismi di sostegno alla genitorialità (tra cui gli assegni di natalità e il premio alla nascita) attualmente in vigore nella legislazione italiana. Due milioni le famiglie potenzialmente interessate in questa prima fase transitoria che, per tutto il 2021, garantirà un assegno temporaneo (“assegno ponte”) destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto ai vigenti assegni per il nucleo familiare.

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Assegno unico per i figli, il modulo online

Il modulo per l’assegno unico si potrà reperire online sul sito dell’Inps fra otto giorni ma, ha garantito ieri il presidente dell’istituto di previdenza Pasquale Tridico, chi farà domanda entro due mesi avrà diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dall’inizio di luglio. Dunque, niente fretta. Basteranno poi soltanto il codice fiscale e l’Iban, gli altri dati saranno recuperati automaticamente. Secondo i calcoli dell’Istat, l’importo medio dell’assegno sarà di 962 euro, mentre quello della maggiorazione degli assegni familiari arriverà a 377 euro. L’istituto di statistica prevede che il 5,5% delle famiglie italiane incasserà il beneficio. Occorre ricordare che per accedere all’assegno “ponte”, il nucleo familiare deve essere in possesso di un Isee inferiore a 50 mila euro annui, essere domiciliato o residente (da almeno 2 anni anche non continuativi) in Italia e avere a carico figli under 18 anni. L’assegno viene corrisposto per ciascun figlio minore in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica della famiglia attestata dall’Isee.

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Gli importi unitari

In particolare, gli importi risultano decrescenti al crescere del livello dell’Isee. Se nel nucleo sono presenti più di due figli, l’importo unitario per ciascun figlio minore viene maggiorato del 30%; inoltre, per ciascun figlio minore con disabilità, gli importi sono maggiorati di 50 euro. Ad esempio: per ciascun figlio, nel caso di Isee fino a 7mila euro, si avrà diritto a un assegno di 167,5 euro per ciascun figlio ogni mese, dimezzato a 83,50 euro al mese a figlio se l’Isee è intorno a 15 mila euro. Fino a 30 euro al mese per figlio con Isee intorno ai 40 mila euro, stabile a 30 euro fino a 50 mila euro di Isee, valore oltre il quale si annullano i benefici.

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Ogni importo è riferito a un solo figlio, dunque l’importo finale che forma l’assegno è dato dall’importo a cui si ha diritto moltiplicato per il numero dei figli. Molto eterogenea la platea delle famiglie interessate: soggetti inattivi, percettori di Reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi, ma anche dipendenti oggi tagliati fuori dagli assegni per ragioni di reddito familiare. Per questi nuclei il totale messo a disposizione è di 1 miliardo e 580 milioni sui 3 miliardi deputati a tale scopo. L’altra metà delle risorse è destinata a 4 milioni di famiglie che già incassano gli assegni familiari (lavoratori dipendenti). In attesa del nuovo regime che farà pulizia di detrazioni e assegni, questi nuclei avranno a partire da luglio una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio nel caso di famiglie con uno o due figli. E 70 euro in più per ciascun figlio per quelle che hanno tre o più figli.

Ultimo aggiornamento: 22:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA