Quando arrivano i pagamenti dell'assegno unico a maggio? Nel primo trimestre di competenza di quest'anno, sono stati erogati alle famiglie 4,4 miliardi, destinati a 9,4 milioni di figli, che si aggiungono ai 13 miliardi del 2022, per un totale di 17,4 miliardi nei tredici mesi da inizio marzo 2022 a fine marzo 2023.
Gli aumenti
L'Inps ricorda che l'importo base dell'assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, se non si presenta l'Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro. In totale, secondo l'Osservatorio statistico, il numero di famiglie che beneficiano dell'assegno unico universale nel periodo gennaio-marzo di quest'anno sfiora quota 6 milioni (5.977.308), compresi i percettori del Reddito di cittadinanza che ricevono l'integrazione (in media 320 mila nuclei al mese, con riferimento a 535 mila figli); nel complesso il numero dei figli a cui è destinato l'assegno supera 9,4 milioni (9.418.541).
I pagamenti dal 10 al 20 maggio
Da domani, 10 maggio, arriveranno i primi pagamenti dell’assegno unico di maggio 2023. Il nuovo calendario prevede che i beneficiari della misura per i figli a carico riceveranno l’accredito INPS dal 10 al 20 del mese. Questo nel caso in cui l’assegno non abbia subito variazioni rispetto al mese precedente.
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📊Per il primo trimestre di competenza 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13 miliardi di erogazioni di competenza del 2022.
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I pagamenti dal 20 al 30 maggio
Mentre dal 20 al 30 del mese, invece, saranno erogate le somme per le nuove richieste e per gli importi diversi rispetto al mese precedente per via di cambiamenti delle condizioni del nucleo familiare.
Le novità del decreto lavoro
Cosa cambia con il decreto lavoro 2023? Pubblicato il 4 maggio sulla Gazzetta Ufficiale n. 103 prevede una nuova maggiorazione dell’importo della prestazione. Un aumento, che fino ad ora è stato riconosciuto solamente ai nuclei familiari in cui entrambi i genitori risultano occupati e titolari di reddito da lavoro. Dal prossimo giugno la maggiorazione di 30 euro sarà riconosciuta anche alle famiglie con un solo genitore vedovo e lavoratore.