Assegno inclusione, requisiti e chi ne ha diritto: ecco cosa sostituirà il Reddito di Cittadinanza

Sabato 29 Aprile 2023 di Roberta Amoruso
L'assegno di Inclusione sostituirà il Reddito di Cittadinanza

L‘Assegno di inclusione dal primo gennaio 2024, come misura di contrasto alla povertà, che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza.

E lo Strumento di attivazione in campo dal primo settembre 2023, come misura di avviamento al lavoro in cui la formazione diventa vincolante. Sono i due nuovi meccanismi, distinti tra chi non può lavorare e chi invece può, previsti nell’ultima bozza del decreto lavoro che andrà in Consiglio dei ministri il primo maggio. Riunione che sarà preceduta dal confronto domenica sera a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni ed i sindacati, che tornano alla carica.

Decreto lavoro 2023, dall'assegno di inclusione ai contratti a termine fino al cuneo fiscale: la bozza. Cdm il 1° maggio

I REQUISITI

Tornando al decreto sul lavoro, secondo la bozza, si chiamerà Assegno di inclusione il nuovo strumento di contrasto alla povertà che sostituirà il Reddito di cittadinanza. Potrà essere chiesto solo dalle famiglie in cui ci sono disabili, minori o over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi). L’Isee non deve superare i 9.360 euro.

 

IL TETTO ISEE

Nel dettaglio, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a 9.360 euro e un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6 mila euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Nel calcolo del reddito sono incluse le pensioni e i compensi da lavoro sportivo nell’area del dilettantismo. Il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non può superare i 30 mila euro e non si possono possedere auto con oltre 1.600 di cilindrata o moto oltre i 250 cc immatricolati nei tre anni precedenti. La soglia massima dei 6 mila euro annui viene però incrementata in caso di affitto della casa di abitazione fino ad un massimo di 3.360 euro annui.

 

NIENTE CONDANNE O DIMISSIONI

Chi richiede l'Assegno di inclusione, inoltre non deve essere stato nei dieci anni precedenti sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, o a condanne definitive. Non ha neppure diritto all'Assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa nonché di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

 

COME FUNZIONA

L’assegno verrà erogato per diciotto mesi e potrà essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Per avere il beneficio si dovrà iscriversi al sistema informativo per l’ inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Previsti inoltre incentivi: ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, sarà riconosciuto, per dodici mesi, l’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8mila euro.

 

L’OBBLIGO DI ACCETTARE UN LAVORO

Sempre secondo quanto scritto nella bozza, che è provvisoria, i componenti del nucleo familiare di età compresa tra 18 e 59 anni attivabili al lavoro vengono avviati ai centri per l’impiego per la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato. Infine, la famiglia perde il beneficio economico se uno dei componenti rifiuta un’offerta di contratto di lavoro che preveda un periodo di almeno un mese (nel caso di contratti tra uno e sei mesi, invece, il beneficio è solo sospeso). L’obbligo di accettare il lavoro cambia a seconda della distanza: non ci sono infatti «limiti di distanza, nell’ambito del territorio nazionale, se si riferisce ad un contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato o a tempo determinato di durata superiore a dodici mesi», mentre se il contratto è fino a 12 mesi c’è l’obbligo di accettazione se il luogo di lavoro non dista più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto.

 

LO STRUMENTO DI ATTIVAZIONE

Per gli occupabili invece arriva lo Strumento di attivazione, che sarà pari a 350 euro ma erogato solo nel caso di partecipazione ad attività formative o a progetti utili alla collettività, per un periodo massimo di dodici mesi. Intervento anche sulle causali dei contratti a termine.

 

IL TAGLIO DEL CUNEO

Ma in arrivo c’è anche un nuovo taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe salire di un altro punto per i redditi medio-bassi, e più benefit aziendali detassati per i lavoratori con figli. Sul tavolo ci sono 3,4 miliardi dallo scostamento di bilancio. Che per i sindacati non bastano. «Non sono una mancetta», replica il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, rimarcando la volontà del governo di «dare respiro» ai salari. Erosi dall’inflazione: nel primo trimestre, nonostante il rallentamento della crescita dei prezzi, il gap tra la dinamica dell’inflazione (Ipca) e delle retribuzioni contrattuali «rimane superiore ai sette punti percentuali», certifica l’Istat.

Ultimo aggiornamento: 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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