Alitalia, il caso in Parlamento: Bruxelles impone altri paletti

Giovedì 15 Aprile 2021 di Umberto Mancini
Alitalia, il caso in Parlamento: Bruxelles impone altri paletti

Proprio nel giorno in cui, almeno secondo le ottimistiche previsioni del governo, l'accordo politico con la Ue per l'ok a Ita-Alitalia sarebbe dovuto decollare, il dossier è tornato in alto mare.

Con scambi di battute velenose e tensione alle stelle. Dopo 4 mesi di trattative, gli euroburocrati della commissione antitrust hanno infatti posto nuovi paletti su rotte, slot, brand, assetto societario, rimettendo tutto in gioco dopo le aperture di pochi giorni fa. Non solo. Hanno anche ribadito, con toni ruvidi, che il verdetto sulla newco potrebbe slittare a fine mese, insieme alla condanna per aiuti di Stato alla vecchia Az.

Una doppia minaccia che ha fatto andare su tutte le furie il governo. Un modo per mettere pressione a Palazzo Chigi, spostando in avanti le lancette dell'orologio, e aumentando così l'incertezza sul futuro. Ben sapendo che è proprio il tempo la variabile chiave a cui si appiglia Ita per partire e sfruttare la ripresa del mercato nella stagione estiva. Ogni giorno di ritardo, dicono al Tesoro, favorisce i concorrenti e rende più ingarbugliata anche la questione degli stipendi, visto che Az in amministrazione straordinaria non ha più liquidità. Grande l'irritazione di Giancarlo Gioregetti, ministro dello Sviluppo: «Tutto quello che è possibile sarà fatto e se non si arriverà a un compromesso ragionevole in termini di prospettiva industriale e sostenibilità, il governo non lo accetterà». «Ci muoviamo su confini stretti - ha scandito il ministro che ha incontrato anche le organizzazioni sindacali - e il tempo gioca contro di noi». Considerando, ha aggiunto, «che a breve ci sarà la sentenza sui prestiti ponte». In ballo, come noto, c'è una maxi sanzione sui 1,3 miliardi di prestiti-ponte. Insomma, la tenaglia europea si stringe sulla compagnia tricolore, tra tattiche dilatorie, richieste di nuovi chiarimenti, pressing della lobby dei cieli per rendere più viscosa la situazione. Su questo fronte Latham & Watkins risponde al caso Carles Esteva Mosso, vicedirettore generale per gli aiuti di Stato alla Commissione europea passato allo studio legale internazionale, smentendo ogni coinvolgimento nella consulenza a Lufthansa in fatto di aiuti di Stato.

Roma, caos manifestazioni: centro ostaggio dei sit-in e traffico di nuovo in tilt

Alitalia, sul tavolo del Governo anche il lancio della newco Ita senza l'ok di Bruxelles

La reazione

Vista la fase di grande involuzione, Giorgetti ha spiegato che è pronto ad investire il parlamento del dossier Alitalia per provare a dare nuovo slancio al progetto industriale.
Un appoggio scontato visto che da Fratelli d'Italia al Pd, da Forza Italia alla Lega, il sostegno alla compagnia tricolore appare più che scontato. Sta di fatto però che considerando proprio le scadenze ravvicinate, prende ogni ora più corpo la necessità di avere un piano B. La prima emergenza, come hanno ribadito Fit Cisl, Uil, Cgil e Fnta, sono gli stipendi di aprile degli 11 mila dipendenti che al momento non hanno copertura. Con il rischio concreto che AZ dichiari il blocco operativo, lasciando a terra gli aerei. Una eventualità che, sempre secondo i sindacati, potrebbe anche essere sfruttata per accelerare la svolta. Con lo stop ai velivoli Alitalia per almeno due giorni, si argomenta, Ita, proprio in forza del decreto che definisce strategico il trasporto aereo, potrebbe farsi avanti per chiederli in affitto, insieme a piloti, hostess e servizi di terra, aggirando così tutti i veti e le lungaggini della Ue. In una seconda fase la posizione verrebbe regolarizzata. Non è chiaro se questa soluzione sia tra le prime sul tavolo del Tesoro, di certo è tra le tante possibili.


Il negoziato

Ma al Mise pensano anche ad altre strade: dare l'ok subito all'affitto dei rami d'azienda di Alitalia mentre continua la trattativa con la Ue in modo da vendere subito i biglietti per la stagione estiva e incassare i relativi introiti. Insomma, gli scenari sono tutti aperti, così come è certo che i soldi in cassa sono esauriti e che senza ricorrere a nuovi ristori, come chiesto da Fnta e sindacati confederali, la situazione diventerà esplosiva. Di certo da Bruxelles non possono continuare a mandare le stesse domande, migliaia le mail scambiate con Ita, cristallizzando il negoziato. Da Roma la richiesta di incontri tecnici continui per trovare la quadra.

Video

Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA