Alimentari, vendite giù del 7,9% (a causa dell'inflazione): scatta la corsa ai discount. Che Natale sarà?

Gli acquisti nei supermercati low cost balzano del 10% rispetto all'anno scorso

Giovedì 8 Dicembre 2022 di Francesco Bisozzi
Alimentari, vendite giù del 7,9% (a causa dell'inflazione): scatta la corsa ai discount. Che Natale sarà?

Che Natale farà? A giudicare dagli ultimi dati Istat sui consumi, che per il quinto mese consecutivo fotografano un calo dei volumi delle vendite al dettaglio, le feste di dicembre saranno caratterizzate dall'austerity tra le mura domestiche.

A ottobre le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento dell'1,3% in valore a causa del caro prezzi e un calo sostenuto in volume del 6,3%. Rispetto al mese precedente si segnala invece una diminuzione dello 0,4% in valore e dell'1,2% in volume.

Le vendite dei beni alimentari, sempre a ottobre, hanno mostrato un arretramento del 7,9%. I beni non alimentari diminuiscono sia in valore che in volume (rispettivamente -1,1% e -5,2%). Risultato, gli italiani tornano ad affollare i discount e, secondo il Codacons, spendono all'anno quasi 500 euro in meno per il cibo al supermercato. Così l'Istat: «A ottobre, rispetto al mese precedente, si registra una diminuzione delle vendite sia in valore sia in volume. La flessione riguarda tanto i beni alimentari quanto i non alimentari. Su base tendenziale, risulta in crescita solo il valore delle vendite dei beni alimentari».

I NEGOZI
L'istituto di statistica ha anche sottolineato che, considerando le differenti forme distributive, il valore delle vendite ha registrato aumenti tendenziali solo per la grande distribuzione e il commercio elettronico. Rispetto a ottobre 2021, il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto per la grande distribuzione del 3,4%, mentre per quanto riguarda il commercio elettronico l'aumento è stato del 6,2%. Soffrono gli alimentari a conduzione familiare e in generale i negozi che operano su piccole superfici. Ma un rialzo particolarmente consistente si registra per i discount di alimentari, dove le vendite segnano un rialzo del 10,1% rispetto a ottobre 2021. A dimostrazione che in una stagione caratterizzata da rincari folli, gli italiani hanno tirato fuori dal cassetto il manuale di sopravvivenza in tempo di crisi. «I dati sulle vendite al dettaglio di ottobre sono disastrosi e alla base del forte calo, sia su base congiunturale che tendenziale, c'è l'ondata di aumenti che si è abbattuta sui prezzi al dettaglio», ha affermato il Codacons, commentando i dati diffusi dall'Istat. L'associazione ha fatto due conti ed è giunta alla conclusione che gli italiani hanno alleggerito il carrello della spesa di quasi 500 euro.

«Rispetto al mese precedente le vendite scendono sia in valore che in volume, ma il dato davvero allarmante è il crollo dei beni alimentari che, rispetto allo stesso periodo del 2021, registrano una diminuzione in volume del 7,9% ha evidenziato il presidente del Codacons Carlo Rienzi numeri che equivalgono, al netto dell'inflazione, a un taglio di spesa sugli alimentari pari a 445 euro annui a famiglia». I dati dell'Istat attestano anche il forte cambiamento nelle abitudini di acquisto degli italiani, che puntano sempre di più al risparmio per contenere gli effetti dell'inflazione. Analizza ancora il Codacons: «Non a caso i discount alimentari sono gli esercizi che a ottobre hanno registrato l'aumento più sostenuto delle vendite, ciò dimostra la maggiore attenzione delle famiglie verso i prezzi al dettaglio».

I CONSUMI
I dati Istat sono come una gelata sul Natale. Non deve ingannare nemmeno la crescita su base tendenziale, a ottobre 2022, del valore delle vendite al dettaglio (+1,3%) perché è chiaramente un effetto dell'inflazione. «Al di là del miraggio delle vendite annue in rialzo, dovuto solo all'inflazione che gonfia il valore delle vendite, i consumi reali stanno precipitando - evidenzia l'Unione nazionale consumatori - il carovita ha svuotato le tasche degli italiani, che saranno costretti a usare le tredicesime per saldare le bollette di luce e gas. Andiamo verso un Natale in bianco assicurato». Secondo l'Unc le vendite alimentari di ottobre in volume, nei dati grezzi, sono inferiori addirittura dell'8,5% su ottobre 2020. «È ora di puntare sull'aumento del reddito disponibile delle famiglie, non solo di quelle numerose o dei poveri assoluti, ma anche del ceto medio, troppo impoverito dal rialzo delle spese obbligate», avverte il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona.


 

Ultimo aggiornamento: 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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