Agenzia delle Entrate, la richiesta di informazioni sarà a pagamento: la misura nella bozza della riforma fiscale

A determinare quanto bisogna pagare saranno due fattori: chi sta ponendo la domanda, cioè il tipo di contribuente, e il tipo di richiesta

Lunedì 13 Marzo 2023
Agenzia delle Entrate, la richiesta di informazioni sarà a pagamento: la misura nella bozza della riforma fiscale

Agenzia delle Entrate, la richiesta di informazioni sarà a pagamento. A denunciarlo è l'Associazione nazionale forense, spigando che l'intervento è contenuto nell'articolo 4 della bozza della riforma fiscale allo studio del governo. L'obiettivo sarebbe quello di «limitare il ricorso all'interpello all' Agenzia delle Entrate, che vorrebbe invece arroccarsi nella propria torre d'avorio». Nell'articolo sarebbe prevista la possibilità di «subordinare l’ammissibilità degli interpelli al versamento di un contributo».

A determinare quanto bisogna pagare saranno due fattori: chi sta ponendo la domanda, cioè il tipo di contribuente, e il tipo di richiesta. 

Quota 103 verso la proroga, la riforma delle pensioni non decolla: rimandata l'uscita anticipata con 41 anni di contributi

La riforma

«Non si può fare cassa su uno strumento che è indispensabile ogni giorno a migliaia di cittadini e professionisti. Si trovino più risorse per l' Agenzia delle Entrate, ma non imponendo una gabella su un servizio che ha la funzione di dare indicazioni e spiegazioni al contribuente, utile specialmente in ottica deflattiva rispetto a futuri contenziosi»dichiara il segretario generale dell'Anf Giampaolo Di Marco. «Vi è indubbiamente una mole non indifferente di interpelli, nel 2022 sono state fornite da parte dell' Agenzia delle Entrate circa 18.000 risposte, ma - aggiunge Di Marco - il personale dell' Agenzia delle Entrate e delle altre Agenzie fiscali dovrebbe lavorare al servizio dei contribuenti e dei cittadini. Nella legge delega poi c'è anche dell'altro: verrebbe limitata la possibilità di presentazione degli interpelli all' Agenzia delle Entrate alle sole questioni che non hanno già soluzioni in documenti interpretativi già pubblicati. Ma se l'obiettivo è quello di valorizzare il principio di certezza del diritto, sfugge come il pagamento di un contributo per la richiesta di chiarimenti si avvicini a tale fine». L'Anf auspica che Governo e Parlamento «si rendano conto del grave errore che rischiano di fare, perché una legge di riforma fiscale che parte con un fisco più rapace, con misure vessatorie come quella che limita con gabelle i diritti dei cittadini, non è certo un buon viatico». 

I nodi

Il governo conferma l'obiettivo di portare la delega fiscale in consiglio dei ministri questa settimana, probabilmente giovedì, e proprio per questo, prima dell'approvazione, convoca le parti sociali per illustrare i punti saldi della riforma. I primi a sfilare a Palazzo Chigi saranno i sindacati, mentre mercoledì toccherà ad una lunghissima lista di associazioni di imprese e di categoria, oltre agli ordini professionali. Molti hanno già espresso il loro placet, altri, come la Cgil, hanno invece per il momento bocciato l'impianto del disegno di legge emerso dalle prime bozze, messe a punto senza un confronto preventivo. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo un primo giudizio scettico, sembra invece oggi più convinto.

L'operazione del governo, che per le aziende prevede l'eliminazione dell'Irap, la detassazione dei redditi d'impresa e la revisione dei regimi d'interessi passivi, va «nella giusta direzione», ha affermato il leader degli industriali. Dagli incontri emergerà probabilmente qualche dettaglio in più, o quanto meno il governo spiegherà le linee guida alla base della riforma, studiata non solo per alleggerire gradualmente il carico fiscale, ma anche per avvicinare ulteriormente l'amministrazione finanziaria ai contribuenti, che si tratti di cittadini o imprese. Compliance, riduzione del contenzioso, certezza del diritto sono infatti gli obiettivi che viaggiano in parallelo alla riduzione della pressione fiscale.

Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci