Aeroporti, torri di controllo da “remoto”: il piano Enav per più efficienza (nella massima sicurezza)

Lunedì si parte con Brindisi, ma in otto anni oltre la metà dei 45 scali italiani sarà digitalizzato

Sabato 11 Giugno 2022 di Umberto Mancini
Aeroporti, torri di controllo da remoto : il piano Enav per più efficienza (nella massima sicurezza)

Enav innova la gestione dello spazio aereo in Italia. Con l’apertura, lunedì prossimo, della prima torre di controllo di un aeroporto interamente da remoto, dunque gestita da controllori, ma non sul posto. L’iniziativa partirà da Brindisi, ma in un arco temporale di 8 anni oltre la metà dei 45 scali italiani verrà gestita in modo remoto nella massima sicurezza.

Un modo per dare maggiore efficienza, favorendo trasporto passeggeri e cargo.

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Torri di controllo da “remoto”


Nei prossimi 3 anni (2022-2024) Enav farà 350 milioni di investimenti (un miliardo al 2031) e si prepara ad assumere oltre 400 persone. La società guidata da Paolo Simioni è all’avanguardia sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione, punta di diamante di un settore in continuo cambiamento.

 
LE TAPPE
Il piano prevede di riorganizzare lo spazio aereo nazionale che attualmente è basato su quattro centri di controllo (Roma, Milano, Padova e Brindisi), accentrando su Roma e Milano il controllo di rotta. Padova e Brindisi saranno invece i due hub - tra i più grandi in Europa- dedicati alla gestione, attraverso torri remote, di ben 26 aeroporti.  Di fronte ad un settore che cresce senza soste come quello dei droni, l’Enav accelera anche in questa direzione. Lo fa con D-Flight, il braccio operativo del gruppo che si occupa di sicurezza e controlli. Con due iniziative di monitoraggio che hanno avuto successo. La prima al Gran Premio di Formula 1 di Imola, che ha scoperto alcuni droni non autorizzati in volo sul circuito. La seconda al concerto di Vasco Rossi a Trento, con la installazione di una antenna di controllo. Gli “intrusi”, ovviamente sono stati segnalati alle autorità, proprio allo scopo di evitare problemi e criticità. 

GLI SCENARI
Si tratta di una frontiera da presidiare perché il mercato mondiale dei droni non conoscerà soste, arrivando a superare nel 2026 i 34 miliardi di dollari, seguendo un tasso annuo di crescita del 32% nel quinquennio 2021-2026. Un valore che in Italia nel 2026 potrebbe essere intorno a 1 miliardo di euro.  La mission di Enav in questa ottica, attraverso D-Flight, società partecipata da Leonardo e Telespazio, è quella di garantire che il settore possa veder realizzato lo U-Space in Italia, lo spazio aereo dedicato ai droni. Il tutto attraverso una piattaforma in grado di garantire sicurezza, efficienza e armonizzazione con il trasporto aereo tradizionale. 
In Italia sono circa 120.000 gli utenti iscritti alla piattaforma D-Flight per l’utilizzo dei servizi ai droni. E il ritmo di crescita è impressionante: circa 1.000 nuovi iscritti a settimana, con gli operatori italiani ufficialmente registrati che raggiungono quota 70.000. E il mercato che si apre su più fronti: delle riprese aeree alle ispezioni, fino al trasporto di merci e, in prospettiva, anche delle persone con droni. D-Flight, controllata da Enav, è in grado di monitorare infatti i movimenti, distinguendo i voli autorizzati da quelli non autorizzati. E segnalando poi alle forze dell’ordine le eventuali azioni di sanzione e sequestro. Tutto ciò è reso possibile dal Drone Detection System, un’antenna super tecnologica in grado di captare il sistema di comunicazione tra il dispositivo del pilota e il drone stesso. 
 

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