Aerei dall'Italia alla Cina, maxicommessa di 200 Atr42/600 prodotti anche a Pomigliano: i contatti al G20 di Bali tra Xi Jinping e Meloni. Il modello

Giovedì 17 Novembre 2022 di Paolo Ricci Bitti
Cina, maxicommessa di 200 aerei prodotti anche a Pomegliano: i contatti al G20 tra Xi Jinping. Il modello Atr42/600

Uno stormo di Atr-42/600 italo-francesi pronti al decollo con destinazione Cina? C'è una coincidenza che forse non è tale, ma che va solo registrata a margine del G20 appena terminato a  Bali perché c'è da guardare alla Luna della maxicommessa che si profila e non al dito di quelle date.

Ovvero, dopo un attesa di cinque anni, la severissima e assai protettiva Amministrazione dell'aviazione civile della Cina (Caac, acronimo in inglese) ha certificato il velivolo Atr-42/600 costruito anche a Pomigliano D'Arco (Napoli) dal consorzio Aeromobili da trasporto regionale che da 37 anni è sul podio nel mercato durissimo dei biturboelica (passeggeri e militari) a corto e medio raggio.  

Cinque anni per valutare un velivolo di fatto in uso dal 2010 (con questo modello) e con oltre 130 compagnie e centinaio di paesi che ogni giorno si affidano agli aerei della famiglia Atr.

Due compagnie giapponesi (Feel Air e Oriental Air Bridge) ne hanno di recente ordinato 37 esemplari a un costo stimabile di 22 milioni di euro ciascuno.

Queste commesse riguardano anche accordi di manutenzione e di fornitura di pezzi di ricambio e non è allora facile dare un prezzo preciso a ogni velivolo, ma certo si tratta di cifre pesanti per il nostro comparto produttivo.

Dubbi sull'affidabilità dell'Atr-42/600 quindi non ce ne sono, anche perché in precedenza altri modelli di Atr42 erano stati autorizzati da Pechino, ma ugualmente la Cina tutela la sua catena produttiva tenendo sulle spine anche colossi come Airbus e Boeing.

La strategia è inoltre quella di certificare con molta parsimonia non un solo un modello di velivolo, ma almeno due della stessa classe in maniera di mettere le aziende produttrici straniere in competizione sul prezzo.

Il via libera della Caac all'Atr-42/600 è arrivato, insieme a una prima commessa di tre velivoli di una compagnia cinese,  al salone dell'aviazione "Zhuhai Airshow" tenuto dall'8 al 13 novembre. Appena in tempo perché il presidente del consiglio Giorgia Meloni potesse l'altro ieri ringraziare direttamente il presidente Xi Jinping durante il bilaterale tenuto al G20.

Maxicommessa di Atr42/600

Da Bali, nelle stesse ore, è poi trapelata la possibilità  di un commessa di 200-250 esemplari fino al 2035. Uno stormo notevole anche nell'immenso mercato cinese. Una possibilità che diverrà concreta? Il clima è di grande ottimismo. Di certo c'è che alla Cina serve questo tipo di aeroplano. E figuriamoci l'effetto della notizia nello stabilimento di Pomigliano d'Arco dove già nel 2018 gli oltre mille dipendenti hanno festeggiato, in poco più di 30 anni, la produzione di 1.500 fusoliere dei velivoli Atr42 e Atr72 (rispettivamente 48 e 72 posti) dimenticando per un po' le frequenti tensioni con i partner della Francia, dove avviene l'assemblaggio finale del velivolo, francesi che si fanno sentire quando il mercato affronta crisi di richieste e durante questi ultimi anni di pandemìa.

La Cina prevede di costruire 150 aeroporti entro il 2035 per completare con i trasporti aerei regionali la rete dei treni ad alta velocità. Fra l'altro attualmente nei cieli cinesi gli aerei regionali rappresentano meno del 2% delle flotte in confronto alla media del 25% nel mondo. 

Il consorzio italo-francese Atr, operativo all'inizio degli anni Ottanta, è nato con Aérospatiale (poi Airbus, il colosso francodtedesco primo produttori di aerei al mondo) e Aeritalia (poi Alenia Aermacchi poi assorbita in Leonardo).

Il primo volo di linea dell'Atr42 (chiamato anche Colibrì anche se questa denominazione non si è diffusa troppo) risale al 1985 nella versione 200 (fino a 48 passeggeri). Risolta una questione progettuale - non veniva ostacolata a sufficienza la formazione di ghiaccio sulle ali - che nel 1987 causò la caduta di un velivolo e la morte di 37 persone nel comasco, il robusto Atr42 ha invaso i cieli di tutto il mondo dimostrando di poter volare in maniera affidabile, a costi concorrenziali e in ogni condizione meteo. 

E' operativo in 1.300 aeroporti in decine di allestimenti, anche nella versione cargo prediletta ad esempio da Dhl ed è assai diffuso anche in uno scenario molto competitivo come quello statunitense.

Può decollare e atterrare da piste semipreparate: per staccare l'ombra da terra gli bastano poco più di 1.100 metri, meno di mille per l'atterraggio. E' un modello lungo 22 metri ad ala alta (estensione 24 metri) spinto da due motori turboelica  Pratt & Whitney canadesi da  2.400 cavalli ciascuno. Ha un'autonomia di 1.345 chilomentri e una quota di tangenza di 7.500 metri.

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 03:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA