Arriva Tim Enterprise, la newco che vale il doppio della “madre”. Elio Schiavo: «Sarà una società senza eguali»

Mercoledì 2 Novembre 2022 di Rosario Dimito
Arriva Tim Enterprise, la newco che vale il doppio della “madre”. Elio Schiavo: «Sarà una società senza eguali»

Tim Enterprise è una delle due anime di ServiceCo, la newco che dopo lo scorporo della rete si concentrerà esclusivamente sul mondo dei servizi in ordine al piano industriale 2022-2024 di Tim presentato a luglio dall’ad Pietro Labriola.

Mercoledì 9 novembre il cda del gruppo di tlc, chiamato ad approvare i conti del terzo trimestre, darà il via al beauty contest finalizzato a individuare un partner finanziario per lo sviluppo delle attività di Tim Enterprise. Al momento ancora business unit del gruppo Tim, la divisione conta 5.300 dipendenti, realizza un fatturato di circa 3 miliardi con un margine operativo lordo after lease di quasi 1 miliardo. A guidarla è Elio Schiavo, arrivato da Apple.

Per le principali banche d’affari, anche in virtù della sua unicità, la società vale circa 8-9 miliardi.

Schiavo, che cos’è esattamente Tim Enterprise che gli operatori valutano il doppio di quanto la Borsa oggi apprezza la casa-madre Tim?

«È semplicemente qualcosa di unico. In uno scenario in cui la trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione è un tema centrale per il Paese, Tim Enterprise è la sola realtà in Italia che può offrire, oltre alle migliori tecnologie per la connettività, anche servizi cloud, internet delle cose e cybersicurezza grazie alle controllate Noovle, Olivetti e Telsy. Il vantaggio è la capacità di mettere insieme queste tecnologie per proporre soluzioni innovative, integrate e sicure e non una semplice somma di servizi».

Insomma, Tim Enterprise non è più una società di telecomunicazioni.

«Esattamente. Anzi, è già una tech company con oltre metà del fatturato generato da servizi diversi dalla connettività».

E ora la capogruppo guidata da Labriola vorrebbe valorizzarla. Quali sono le strade che avete in mente per farlo al meglio?

«Separare Enterprise dal resto dell’azienda in modo da avere una realtà realmente indipendente e più libera di crescere. E non è un mistero che stiamo valutando la possibilità di far entrare un partner per accelerare il percorso. Fin da subito abbiamo riscontrato interesse da parte di investitori di prim’ordine, per cui penso che la strada migliore sia trovare il compagno di viaggio ideale».

Quali sono i driver di crescita e gli obiettivi finanziari di medio-lungo periodo?

«Realizziamo già ora 3 miliardi di euro di ricavi. Grazie al nostro posizionamento davvero unico, alla crescente domanda di trasformazione digitale e agli incentivi del Pnrr, puntiamo a una crescita che li porterà a 3,5 miliardi entro il 2025 e a 5 miliardi entro il 2030. È una traiettoria costruita su basi solide, basti pensare che il 60% dei ricavi attesi per il triennio 2023-25 è assicurato da contratti già stipulati».

Su quali mercati in particolare state puntando?

«Cloud, Internet delle cose e Cybersicurezza: sono questi i mercati che a nostro avviso sosterranno la crescita di ricavi e margini. Il nostro punto di forza è la capacità di mettere insieme gli asset infrastrutturali con le tecnologie più innovative, e di portare tutto sul mercato con la nostra rete di vendita capillare».

Fra i comparti in cui crescete di più c’è il Cloud: perché è diventato così importante per le imprese?

«Imprese e pubblica amministrazione hanno la necessità di gestire quantità sempre maggiori di dati in modo efficiente, flessibile e anche sostenibile. Non esiste altra soluzione oltre al Cloud, che abilita anche nuovi modelli di business e di lavoro. È ormai un percorso obbligato per qualsiasi trasformazione digitale».

A quale ritmo state crescendo in questo settore?

«Grazie alla nostra rete di 16 data center ben distribuita sul territorio italiano e alimentata interamente con energia rinnovabile, nei primi sei mesi del 2022 i ricavi del Cloud sono cresciuti del 62%».

Su questo fronte siete attivi anche attraverso il Polo strategico nazionale. Quali sono i servizi che proporrete alla Pubblica amministrazione?

«L’obiettivo è contribuire a sviluppare la digitalizzazione di tutta la rete amministrativa, offrendo ai cittadini servizi innovativi, razionalizzando la spesa pubblica e riducendo l’impatto energetico. Le parole chiave sono sicurezza, efficienza ed indipendenza: se l’obiettivo è di portare il 75% delle amministrazioni italiane a utilizzare servizi in cloud entro il 2026, il Polo strategico ha il compito di accompagnarle nella migrazione verso un’infrastruttura che offrirà un’alta garanzia di sicurezza e tutela dei dati».

È davvero così fragile la credibilità delle informazioni nei nostri sistemi digitali?

«Lo dice il fatto che la sicurezza dei dati è un tema centrale non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. E noi confermiamo il nostro impegno nel garantire la sovranità del dato e, più in generale, di affermarci come l’abilitatore di riferimento nella trasformazione digitale del Paese».

Un altro mercato è quello dell’IoT, l’Internet delle cose relativamente alle smart cities, all’agricoltura intelligente. Come vi state muovendo in questo segmento?

«Un esempio concreto è la nostra soluzione per le smart city, che combina le tecnologie più avanzate di Enterprise per fornire alle amministrazioni un unico strumento per monitorare lo stato della città mettendo insieme un’enorme quantità di informazioni in modo da prendere decisioni sempre più consapevoli e misurabili».

Quanto incide in questa vostra attività il ricorso all’intelligenza artificiale?

«Molto. Attraverso l’intelligenza artificiale è possibile prevedere situazioni critiche prima che avvengano in modo da intervenire preventivamente. Grazie alla tecnologia possiamo aiutare a rendere le nostre città più vivibili, efficienti e sostenibili».

All’interno del vostro perimetro c’è anche la sicurezza cibernetica: qual è la vostra strategia per pubblico e privato?

«La cybersicurezza è un aspetto sempre più rilevante per le imprese e la pubblica amministrazione. Il nostro vantaggio consiste nella possibilità di integrare due anime, quella della sicurezza delle comunicazioni e dell’informatica, oltre alla nostra capacità di offrire servizi molto avanzati come sistemi crittografici di ultima generazione e tecnologie quantiche. Qualsiasi trasformazione digitale non può prescindere dalla cybersicurezza: anche per questo offrire soluzioni e servizi già integrati con le migliori tecnologie di cybersicurezza è un vantaggio estremamente rilevante».

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Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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