Il conto alla rovescia è scattato. Ma per il debutto il Tesoro intende scegliere il momento giusto, aspettare che passino le nuvole sul governo per proporre al mercato il primo green bond italiano.
GLI OBIETTIVI
Per tornare al Tesoro italiano, il Btp green andrebbe a finanziare i nuovi programmi di più immediata realizzazione, nell’attesa che arrivino per lo stesso scopo i fondi europei. Il dubbio, piuttosto, è se l’Italia sia capace di finanziare così tanti obiettivi ambientali in breve tempo. Sei gli ambiti di spesa sui quali proiettare il finanziamento: energie rinnovabili, spese per trasporti legati ad una riduzione di emissioni di CO2, prevenzione inquinamento ed economia circolare, protezione ambiente e biodiversità e spese. Il Comitato interministeriale ha scritto la cornice regolatoria. Ora si punta alla pubblicazione del framework, per poi arrivare entro il primo trimestre, magari già a febbraio, alla prova del mercato. Sarà inizialmen\te un titolo destinato agli investitori professionali, ma non è esclusa l’estensione al retail. Crisi di governo permettendo, per questo prodotto il clima si profila dei migliori. La Bce si è infatti già espressa a sostegno di questo segmento obbligazionario, inserendolo tra gli asset acquistabili e accettati come collaterali di garanzia. La stessa Ue si è impegnata a emettere circa 225 miliardi di green bond entro il 2023: una scommessa di peso, destinata a trasformare l’Europa in un mercato di riferimento, già in forte crescita negli ultimi 3-4 anni. Anche perché lo scorso anno le emissioni green in tutto il mondo si sono attestate a 263 miliardi di dollari.