Il postino non suona più due volte (in verità nemmeno una)

Mercoledì 6 Luglio 2022 di Marco Barbieri
Il postino non suona più due volte (in verità nemmeno una)

Rieccoci a casa.

Nessuno pronuncia la parola che abbiamo imparato a odiare – lockdown – ma appena ti ritrovi con il tampone positivo sai che devi startene chiuso in casa. Chi ti conosce ti evita; se sei fortunato qualche breve telefonata interrompe la clausura. La visita del postino potrebbe diventare un evento. Oddio, si sa, quando viene il postino a casa c’è sempre qualcosa da pagare. Quello che suona due volte rimane nell’orizzonte letterario e cinematografico. Il problema vero è che non suona più, nemmeno una volta. Dopo due settimane di forzata cattività domestica – perché mai ho fatto il tampone! – faccio visita alla casella postale. Per età sono legato alle abitudini cartacee. Ormai si trovano solo cose inutili: depliant improbabili che pubblicizzano prodotti che credevamo estinti, richieste per l’otto (e il cinque) per mille, biglietti che annunciano lo smarrimento di un gattino o un cagnolino. Frugando trovo due strisciate bianche che mi invitano a ritirare all’Ufficio postale qualche missiva che non è stato possibile recapitare.

Possibile? Sono quindici giorni che tendo l’orecchio per ricevere distrazioni e il postino è arrivato fino alla cassetta postale senza suonare il citofono? Prima scatta la delusione.

Quasi la tristezza per il mancato incontro. Poi viene il dispetto. Ma come? Io sono a casa e mi dicono di andare in posta a ritirare quello che avrebbero potuto (e dovuto) consegnarmi a domicilio? Mi hanno trovato il messo di Zalando e quello di Amazon, possibile che solo il postino non usi più il citofono? Certo, è più facile lasciare un avviso di giacenza, scaricando sul destinatario l’onere di perdere tempo e denaro per andare a recuperare quella corrispondenza. Il postino è obbligato a fare un tentativo per la consegna a domicilio e può lasciare l’avviso solo se non risponde nessuno. Ho scoperto di avere condiviso con molti italiani questa cattiva performance delle Poste italiane. Infatti l’Autorità Antitrust ha comminato all’azienda una multa da 5 milioni di euro per condotta commerciale scorretta, proprio per questo disservizio, ampiamente documentato. I reclami riconducibili all’oggetto avviso di giacenza senza tentativo di recapito da gennaio 2018 ad aprile 2020 sono più di 2.500 – si legge nel provvedimento dell’Antitrust. Mal comune mezzo gaudio? 

Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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