Cdp completa la rete e allarga la mission all’impatto sul lavoro: aperte 27 nuove sedi

Tassi agevolati per imprese ed enti se aumenteranno l'occupazione

Mercoledì 1 Marzo 2023 di Alessandra Camilletti

Partiamo da Uboldo, provincia di Varese. Cassa Depositi e Prestiti finanzia per 40 milioni di euro il piano di LU-VE Group – 605 milioni di fatturato, oltre 4.400 risorse tra occupazione diretta e indiretta, terzo operatore al mondo nel settore degli scambiatori di calore ad aria – per sostenerne la crescita formidabile di cui si è accorta anche la Borsa che ora valorizza la società oltre 670 milioni.

Ma per la prima volta il finanziamento di Cdp non premia solo la capacità dell’azienda di farsi spazio nel mercato, prevede anche l’impegno da parte di una società ad aumentare i livelli occupazionali. Era maggio dello scorso anno. Massimo Di Carlo, vicedirettore generale e direttore Business di Cassa, aveva commentato l’iniziativa descrivendola come «una operazione iconica per Cdp, perché da una parte confermiamo l’impegno a favore delle imprese italiane; dall’altra, per la prima volta, il tasso finale del prestito è legato al raggiungimento di un obiettivo di creazione di posti di lavoro».

Una novità che «permetterà a Cassa di misurare la propria capacità di incidere», in linea col Piano 2022-2024 che ha introdotto l’impatto sociale e ambientale quale ulteriore criterio per valutare gli investimenti, oltre al binomio rischio-rendimento.

LA FILIERA DEL GAS

 A novembre il bis. Siamo ad Arcugnano, provincia di Vicenza, e Cdp sottoscrive un finanziamento da 25 milioni a favore di Pietro Fiorentini, gruppo internazionale leader nell’offerta di soluzioni avanzate per il settore energetico che opera lungo la filiera del gas naturale; vanta 466 milioni di fatturato nel 2021 (non è ancora noto quello del 2022) e 2.400 dipendenti. Per la seconda volta Cassa prevede l’impegno del privato ad aumentare i livelli occupazionali, coerentemente con i propri obiettivi Esg. È un segno profondo che la società del Tesoro vuole lasciare sul territorio da quando ha avviato la “colonizzazione” virtuosa del Paese, proiettando dalla sede di Via Goito, nel cuore della Capitale, sensori e braccia operative in tutte le regioni d’Italia. Il Piano Strategico, implementato dall’amministratore delegato Dario Scannapieco nel solco tracciato dal predecessore Fabrizio Palermo che a sua volta muoveva da un’idea dell’ex presidente Claudio Costamagna, comprende l’apertura di 27 sedi sul territorio. Ventisei già all’attivo, ultima in ordine di tempo quella siciliana di Palermo inaugurata il 17 febbraio. La trasformazione di Cagliari in ufficio territoriale, entro l’anno, chiuderà il cerchio. Dunque, un viaggio permanente lungo la Penisola che racconta della crescita sostenibile dell’economia, attraverso i progetti assistiti da Cdp quale presenza ormai capillare là dove le cose accadono, con l’obiettivo di «garantire una copertura di tutte le regioni e per cogliere al meglio le esigenze di imprese e pubblica amministrazione».

ROAD SHOW IN SERIE

Giusto qualche dato. Nel 2022 la Cassa ha attivato operazioni per 5,5 miliardi a favore di oltre 3.100 enti pubblici. Nel 2021 l’importo era stato maggiore, 7,6 miliardi, ma inferiore il numero degli enti interessati: 1.150. Azione capillare. Un tour sede per sede, allora, declinato dai numeri. Alcuni esempi. Nel triennio 2020-2022 via Goito ha impegnato in Sicilia risorse per circa 4 miliardi a beneficio di 240 enti e di 11mila aziende: di questi 4 miliardi, 128 milioni sono stati destinati a progetti infrastrutturali di rilevanza strategica. Poi il roadshow a Firenze lo scorso autunno: tra il 2019 e il 2022 l’impegno di Cdp in Toscana è stato di 3 miliardi a beneficio di oltre 5mila aziende e 138 enti (55 milioni di euro per progetti infrastrutturali strategici). E si arriva alla tappa di Napoli, aprile 2022: in tre anni in Campania sono state impegnate risorse per circa 5 miliardi in favore di oltre 12mila imprese e 300 enti locali. Quindi, in rapida successione, il roadshow a Venezia: dal 2019 a luglio 2022 la Cassa ha immesso in Veneto risorse per circa 3 miliardi a beneficio di 160 enti e di oltre 13.200 aziende. Poco prima c’era stata l’inaugurazione della sede di Brescia, maggio 2022, che nell’ultimo triennio ha visto affluire in Lombardia risorse per 8 miliardi in favore di oltre 18mila aziende e circa 300 enti.

LA FOTOGRAFIA

 Per farla breve, il 2022 di Cdp si è chiuso con 30 miliardi impegnati, pari a oltre il 125% del budget, in crescita di oltre il 28% rispetto al 2021. «È il numero più alto mai raggiunto, segno che il piano 2022-2024 sta dando i suoi frutti», ha sottolineato Scannapieco in un incontro dedicato ai risultati d’impatto 2022. Sono stati attivati investimenti per 80 miliardi che hanno una ricaduta importante sul Paese con un effetto leva di circa 2,5 euro ogni euro investito. Negli ultimi dieci anni Cdp ha iniettato nel sistema oltre 200 miliardi, con una forte accelerazione negli ultimi anni, basti dire che tra il 2021 e il 2022 sono state impegnate risorse per circa 54 miliardi. Un’azione che si traduce in un valore aggiunto generato in rapporto al Pil dell’1,7% circa. Un paio di esempi ancora di questo formidabile volano. La Spezia, lo scorso ottobre: Cdp, Intesa Sanpaolo e Bei finanziano per 160 milioni la società La Spezia Container Terminal, leader nella movimentazione di merci e gestore del terminal ligure, per lo sviluppo infrastrutturale dello scalo. A regime, verranno dimezzate le emissioni di CO2 per Teu movimentato. Quelle complessive, a partire dal 2026, saranno ridotte del 10 per cento. Da Nord a Sud. L’accordo sottoscritto ad agosto dello scorso anno tra Cassa e Università di Napoli Parthenope prevede un finanziamento di 25 milioni (su un valore complessivo di progetto di 81 milioni) che permetterà di riqualificare l’area dell’ex Arsenale militare per realizzare un Campus universitario di 110mila metri quadrati dedicato al Dipartimento di Scienze Motorie.

IL TERZO CRITERIO

 Dunque, impatto sociale e ambientale oltre al binomio rischio-rendimento. Un’evoluzione, spiegano dalla Cassa, che si concretizza in un nuovo modello di concessione e gestione dei finanziamenti verso gli enti locali. Perché la pubblica amministrazione, si sottolinea, rappresenta un settore chiave per lo sviluppo del Paese. E il passaggio ulteriore punta ad accelerare la transizione green. Edilizia scolastica e pubblica, ciclomobilità, energie rinnovabili, rimboschimento, mezzi pubblici e smaltimento rifiuti: questi i “terreni-laboratorio” sui quali le amministrazioni locali potranno intervenire grazie al Prestito Green di 200 milioni assicurati da un accordo Cdp-Bei che verranno assegnati a tassi particolarmente favorevoli. Insomma, il Pnrr sta facendo scuola.

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Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 18:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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