«Una deviazione senza precedenti». «Un non rispetto particolarmente serio degli obblighi del Patto». Durissima e senza appello la lettera che la Commissione consegna al ministro dell'Economia Giovanni Tria. Non è solo all'Italia che Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici chiedono chiarimenti a nome dell'Unione. Anche Francia, Spagna, Belgio e Portogallo hanno ricevuto la lettera con la quale la Commissione sollecita i singoli stati a fornire spiegazioni su alcuni punti della manovra di bilancio. Solo in Italia, però, Moscovici si è curato di consegnarla personalmente arrivando a Roma per incontrare prima il ministro Tria e poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un giudizio duro, anche se non definitivo visto che la Commissione dice di voler «proseguire un dialogo costruttivo con l'Italia per arrivare a una valutazione finale». Una mano tesa che però si scontra con i toni da tanti nemici tanto onore che invece usano i due vicepremier poco propensi a cambiare ora il testo. Perchè Salvini ha le elezioni in Trentino e Di Maio il raduno grillino a Roma.
LEGGI LA LETTERA
Ma mai come stavolta il problema di Bruxelles non è tanto, o non solo, la violazione dei parametri Ue, quanto i rumor di una speculazione pronta ad abbattesi sull'Italia e, quindi, sull'euro. Ieri lo spread ha sfiorato quota 330. Altri venti punti e si arriva alla soglia oltre la quale i fondi americani escono dall'investimento in titoli di stato italiani. Il pericolo che si inneschi una reazione a cascata è fortissimo. Non a caso ieri il presidente della Bce Mario Draghi, nel corso dell'Eurosummit, ha avvertito dei rischi che si corrono sui mercati: «Mettere in discussione le regole nella Ue può portare ad un peggioramento delle condizioni nel settore finanziario e quindi danneggiare la crescita». «Le regole - ha anche aggiunto Draghi, come riportato da Bloomberg - devono essere rispettate nell'interesse di tutte le parti, specialmente dei più deboli».
La montagna di debito pubblico che supera il 130% del Pil - e che la Commissione ricorda nella lettera - rappresenta la bomba alla quale mancava per esplodere solo l'innesco che invece la manovra del governo giallo-verde ha costruito. Con le attuali previsioni l'Italia è fuori dalla regola sul debito. Una bocciatura secca e attesa che si basa soprattutto su due numerini: il 2,4% del rapporto deficit pil, rispetto allo 0,8% promesso e quell'1,5% di deficit in più destinato ad aumentare il debito. Anche se la manovra ancora non si conosce nel dettaglio e Di Maio si confonde tra le bozze, la volontà espressa dal governo e ribadita ieri dal premier Conte è chiara: sforare i parametri, fare più debito senza avere alcuna certezza sulla crescita. I conti non tornano per la Commissione come non tornano per Bankitalia, l'Istat, la Corte dei Conti e persino per l'ufficio parlamentare di bilancio che non ha vidimato le suggestioni pentastellate.
La bocciatura definitiva potrebbe arrivare a fine mese qualora la Commissione non dovesse considerare sufficienti i chiarimenti del ministro Tria e le correzioni che potrebbero essere fatte dalla prossima settimane e dopo il consiglio dei ministri di domani che dovrebbe prendere di nuovo in mano il decreto fiscale.
L'Ue all'Italia: «Manovra, deviazione senza precedenti». Ultimatum di Moscovici
Giovedì 18 Ottobre 2018Ieri sera, al termine dell'incontro con Moscovici, Tria ha mostrato di non avere margini per correggere la manovra. L'obiettivo del ministro è quello di «far conoscere meglio alla commissione le riforme strutturali che porteremo avanti con la legge di bilancio e quindi di poter avvicinare speriamo le nostre posizioni». Secca la reazione di Moscovici che giudica «irrealistiche le stime di crescita» e po spiega ai due vicepremier che la Commissione resta in carica sino al 2019, e «quindi valuterò anche prossima manovra».