Irap, taglio slitta di un anno: dal 2015
riduzione delle tasse per le imprese

Domenica 6 Aprile 2014 di Luca Cifoni
Padoan e Renzi
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Per il taglio del cuneo fiscale si prospetta un’operazione in due tempi: la riduzione dell’Irpef per i lavoratori dipendenti come promesso si concretizzer a fine maggio in busta paga, anche a costo di premere sui datori di lavoro a cui spetta concretamente di applicare la novità, mentre la sforbiciata sull’Irap delle imprese potrebbe essere rinviata alla prossima legge di stabilità, con effetto quindi dal 2015 pur se in riferimento all’anno fiscale precedente.



Le grandi linee dell’operazione saranno tracciate nel Documento di economia e finanza atteso per martedì, su cui il governo e lo stesso premier Renzi sono al lavoro anche in questo fine settimana. Nel testo come di consueto verrà definito il quadro macroeconomico (con una crescita del Pil per il 2014 stimata allo 0,8 per cento) e quello di finanza pubblica: in particolare il rapporto deficit/Pil verrà confermato all’attuale livello del 2,5-2,6 per cento, in attesa di eventuali margini da concordare in sede europea solo nella seconda metà dell’anno.



IL PIANO

Ma nel Def troveranno posto anche una versione aggiornata del piano di tagli alla spesa elaborato dal commissario Carlo Cottarelli ed una valutazione dell’impatto dello stesso intervento di riduzione del cuneo fiscale.



Sul fronte dei risparmi, l’obiettivo è mettere insieme almeno 4-4,5 miliardi per quest’anno. Alcune di queste voci dovranno inevitabilmente essere blindate con clausole di salvaguardia: riduzioni percentuali garantite da applicare in caso le nuove procedure non producano subito i risultati desiderati. Si ragiona ad esempio su una decurtazione degli stipendi dei dirigenti pubblici al di sopra di una determinata soglia. Ma certo Palazzo Chigi intende limitare al minimo il ricorso ai tagli lineari e in particolare questa scelta dovrebbe essere esclusa per quel che riguarda la sanità (come richiesto dal ministro Beatrice Lorenzin).



La spinta ai consumi derivante dall’aumento in busta paga avrebbe un effetto favorevole sull’andamento dell’economia, di cui l’esecutivo prenderà atto anche se non potrà essere usato formalmente come auto-copertura di tutta l’operazione.



LA PLATEA DEGLI SCONTI

Nella settimana precedente a Pasqua sarà approvato il decreto con l’incremento delle detrazioni Irpef per il lavoro dipendente. La definizione della platea esatta è ancora oggetto di valutazioni e ritocchi, ma pare inevitabile che lo sconto pieno (80 euro al mese per chi guadagna fino a 25 mila l’anno circa) si debba attenuare con una curva molto ripida al di sopra di questo valore, per azzerarsi forse già a 30 mila euro. Una volta definito il provvedimento inizierà la corsa contro il tempo per renderlo operativo da maggio: in questo senso sarà molto forte la pressione dell’esecutivo sui sostituti d’imposta.



La riduzione dell’Irap invece con tutta probabilità dovrebbe essere attuata in autunno con la legge di stabilità. Restano due opzioni sul tavolo per quanto riguarda il connesso incremento della tassazione sulle rendite da capitale (dal 20 al 26 per cento): potrebbe scattare dal primo luglio oppure direttamente da gennaio 2015, in modo da permettere alle banche e agli altri soggetti interessati una transizione più lineare.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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