(Teleborsa) - Gli italiani sono meno propensi a viaggiare a causa degli attentati, ma il terrorismo non spegne completamente il desiderio di partire, che resta ai massimi storici in Italia. Lo rivela l'ultimo Osservatorio Confturismo-Istituto Piepoli sull'indice di fiducia del viaggiatore italiano, che resta vicino ai massimi storici anche se con una piccola flessione. L'indice di propensione al viaggio degli italiani si è attestato a luglio a 64 punti, in diminuzione dell'1% rispetto al mese di giugno, ma ancora vicino al massimo storico. La propensione a viaggiare in particolare cala del 2% nel breve termine (3 mesi) e del 4% nel lungo periodo (12 mesi).
Naturalmente, questo indebolimento ha a che fare con gli allarmi e gli attentati terroristici che hanno sconvolto l'Europa fra giugno e luglio, bloccando la voglia di viaggiare. La Brexit potrebbe impattare solo nel caso in cui abbia rilevanti impatti sull'economia, mentre non sembra esserci alcun legame con la crisi del sistema bancario. Anzi, sotto questi punti di vista la voglia di riposarsi ha la meglio.
"Il settore e' molto legato a fattori macroeconomici e geopolitici, ma nonostante il clima di insicurezza ed incertezza che si respira a livello globale, il turismo continua ad essere un driver di crescita essenziale dell'economia italiana", ha confermato il Presidente di Confturismo, Luca Patanè.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".