Usa, gli uragani possono spingere la Fed a rinviare il taglio dei tassi

Lunedì 11 Settembre 2017
Janet Yellen, numero uno della Federal Reserve
Le possibili ricadute economiche negative dei due uragani Harvey e Irma, che hanno colpito in rapida successione il Texas a fine agosto e la Florida in questi giorni, potranno convincere la Federal Reserve a tenere i tassi di interesse fermi fino alla fine del 2017. Sono di questo parere gli analisti sentiti dall'emittente televisiva Cnbc, che fino ad alcune settimane fa consideravano probabile un terzo giro di vite entro dicembre, dopo quelli di marzo e giugno. In particolare, gli analisti di Goldman Sachs e Bank of America-Merrill Lynch hanno abbassato le previsioni di crescita per il terzo trimestre rispettivamente di un punto percentuale e di 0,4 punti percentuali. «Questo potrebbe dare motivo alla Banca centrale americana per temporeggiare su un nuovo giro di vite. Penso sarebbe la conclusione logica», ha detto Hugh Young, numero uno della divisione asiatica di Aberdeen Standard Investments.

Nelle ultime proiezioni, la Fed aveva dato per possibile un ulteriore rialzo dei tassi nel 2017, appunto il terzo, ma i recenti dati sull'inflazione hanno portato i governatori della Banca centrale americana a esprimersi in modo più cauto, lasciando intendere che il prossimo giro di vite potrebbe arrivare nel 2018. La Fed potrebbe essere spinta ad aspettare anche a causa dell'incertezza su chi sarà scelto dal presidente Donald Trump per la presidenza e la vicepresidenza, visto che il mandato di Janet Yellen scade a inizio 2018 e il vicepresidente Stanley Fischer ha annunciato le proprie dimissioni, mesi prima della scadenza del suo mandato: «Al di là degli uragani, non dimentichiamo che ci sono vari posti vacanti nella Fed e, storicamente, questo invita a un atteggiamento attendista», ha detto Frank Lavin, amministratore delegato della società di consulenza Export Now.
Ultimo aggiornamento: 16:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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