ROMA - Dopo 19 mesi in caduta, il mercato europeo dell’auto torna a salire. Ma l’Italia ancora non aggancia la ripresa, continua a perdere a doppia cifra e non aiuta le performance del Fiat Group che nel nostro paese rappresenta » quasi un terzo delle vendite totali. (Ieri il presidente John Elkann è tornato sull’argomento della sede: «La Fiat è ben presidiata nelle aree dove opera, lo abbiamo detto più volte, le basi principali sono quattro fra cui Torino e Detroit in America»).
Ad aprile nei 27 paesi Ue e nei 3 dell’Efta sono state immatricolate 1.081.307 vetture, l’1,8% in più rispetto allo stesso mese del 2012.
Gran Bretagna in ottima salute. Grazie alla Germania e alla Spagna tornate in positivo, la quota dei 5 più importanti mercati è salita nel quadrimestre dal 71,8% del 2012 al 72,6% di quest’anno. Ad aprile, tra i Big Five solo l’Italia ha registrato una perdita a doppia cifra (-10,8%). La Francia ha contenuto la caduta al 5,3%, mentre la Germania è tornata a crescere (3,8%) dopo in trimestre negativo (-12,9%). Bene la Spagna (10,8%) dopo sette mesi consecutivi in calo, ma è stata aiutata dagli incentivi. L’unica che fa corsa a sé continua a essere la Gran Bretagna: ha messo a segno il quattordicesimo segno positivo di fila, registrando un balzo del 14,8% ad aprile e dell’8,9% nel quadrimestre.
Fiat meglio di Alfa Romeo e Lancia. L’area più in difficoltà continua ad essere quella dell’euro che ha perso l’1,1% anche ad aprile, mentre gli altri paesi sono cresciuti addirittura dell’11,2%. Fra i costruttori il Lingotto ha guadagnato 0,3 punti di quota di mercato rispetto a marzo, risalendo al 6,3%. Non va dimenticato che aprile 2012 fu un mese forte per il Lingotto perché seguì il lungo sciopero delle bisarche e quindi vennero consegnate vetture rimaste bloccate. Come nei mesi precedenti, il brand Fiat va decisamente meglio degli altri (Alfa e Lancia) grazie alle buone prestazioni di Panda e 500, che restano le leader di categoria. La classifica come al solito è dominata dal Volkswagen Group che, con un più 9,7%, ha portato la sua quota ad aprile al 26,5%.