Pensioni, Gentiloni spinge per l'accordo. Sindacati divisi, no della Cgil: 2 dicembre mobilitazione

Martedì 21 Novembre 2017
Pensioni, Gentiloni spinge per l'accordo. Sindacati divisi, no della Cgil: 2 dicembre mobilitazione

Il pacchetto di misure del governo sulle pensioni è «molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista è un buon
risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Se arriva il sì dei sindacati il pacchetto sarà più forte». Così Paolo Gentiloni, durante l'incontro con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, cominciato stamani a Palazzo Chigi. Il governo ha presentato l'ultimo documento ai sindacati, con la novità della platea dell'Ape social, l'anticipo pensionistico a carico dello Stato, che potrebbe riguardare le 15 categorie di lavori gravosi, venendo così ampliata alle quattro nuove categorie non già ricomprese, per le quali si prospetta lo stop all'aumento dell'età per la pensione.

«Siamo convinti che nell'ambito di una legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio», ha detto Gentiloni, durante l'incontro con i sindacati.

Il Governo, è stato evidenziato ancora ai sindacati, concorda sulla necessità di proseguire il dialogo al fine di affrontare le problematiche inserite nella «fase due» del confronto sulla previdenza. In particolare l'Esecutivo concorda sulla necessità di «dare priorità alla discussione» sulla «sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani al fine di assicurare l'adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo con riferimento sia alla pensione anticipata che alla vecchiaia», si legge nel documento presentato dal Governo ai sindacati nel quale si spiega che tra i temi a cui dare priorità c'è anche quello dello sviluppo della previdenza complementare. 

Il Governo si impegna ad allargare i requisiti per l'accesso all'Ape social delle donne, oltre quindi alla riduzione dei contributi necessari di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni, si legge ancora. Nel documento si parla di «allargamento dei requisiti di accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli al fine di avviare il processo di superamento delle disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne».

«La Cisl ritiene che il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. È quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto», ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

«Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti». Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. «Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero» ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi. Il giudizio della Uil è «articolato». Ora si apra la «terza fase».

La Cgil conferma il giudizio di «grande insufficienza» sulla proposta del Governo sulla previdenza e indice una prima mobilitazione del sindacato per il due dicembre, è stata invece la bocciatura del leader della Cgil, Susanna Camusso. 

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA