Pace fiscale, nel piano c'è l'Iva: ​più rate per la rottamazione. Benzina, mini taglio di 300 milioni

Mercoledì 26 Settembre 2018 di Andrea Bassi
Pace fiscale, nel piano c'è l'Iva: più rate per la rottamazione. Benzina, mini taglio di 300 milioni
Il tempo stringe e i vertici si susseguono ormai quotidianamente. Nell'ultimo incontro tra i ministri economici di Lega e Cinque Stelle, si sarebbero limate le parti della manovra economica che dovrebbero entrare a far parte del decreto fiscale che accompagnerà la legge di bilancio. Sono emerse alcune novità. La prima l'ha annunciata il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci. «Stiamo lavorando» alla pace fiscale e «tra le ipotesi che sono sul tavolo», ha detto il sottosegretario, c'è anche quella di trovare «delle soluzioni anche per l'Iva».

L'idea sarebbe quella di permettere di chiudere le vertenze con il Fisco pagando l'imposta evasa con uno sconto soltanto per le sanzioni e gli interessi. Non è detto che sia possibile. L'Iva è un'imposta comunitaria e già il condono tombale del 2002, che includeva anche l'Iva, fu bocciato dalla Corte di giustizia europea, che ha obbligato poi a recuperare gli importi condonati.

Un terreno, insomma, sul quale il governo dovrà addentrarsi con qualche cautela. La seconda novità riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali. L'ipotesi allo studio è quella di una operazione ter dopo le prime due che sono ancora in corso. La prima rottamazione si concluderà con i versamenti di settembre. La seconda rottamazione ha scadenze diverse a seconda se le cartelle sono del 2017 o degli anni precedenti, ma in entrambi i casi l'ultima rata è prevista per febbraio 2019. L'intenzione sarebbe quella di allungare le rate, fino ad un massimo di dieci, e scaglionarle su più anni. Contemporaneamente verrebbe riaperta l'adesione, alle stesse condizioni, per chi ha cartelle degli anni coperti dalle precedenti sanatorie ma non vi ha aderito.

La terza novità riguarda la questione del tetto delle evasioni sanabili. La Lega come noto, spingeva per fissarlo a un milione di euro, i Cinque Stelle a 100 mila euro. I tetti potrebbero essere diversi a seconda del tipo di sanatoria alla quale si aderisce: rottamazione cartelle, chiusura delle liti pendenti, sanatoria degli accertamenti. L'intenzione, ha spiegato Bitonci, è che si trovi una soluzione «per evitare il condono tombale».

LE ALTRE NOVITÀ
Sempre nel pacchetto fiscale entrerà anche il primo taglio delle accise sulla benzina promesso da Matteo Salvini. Una misura da 200-300 milioni di euro e che, dunque, porterebbe ad una riduzione del prezzo alla pompa di circa 3 centesimi, e che dovrebbe essere finanziata utilizzando l'extragettito dell'Iva derivante proprio dall'aumento del prezzo dei carburanti.

Nella prossima manovra, secondo quanto riportato da Public policy, potrebbe esserci anche una proroga del Fondo garanzia mutui prima casa e un ampliamento della platea per il Fondo di solidarietà per i mutui. Il Fondo garanzia mutui agevola l'acquisto della prima casa tramite l abbassamento dei tassi ai giovani sotto i 35 anni. La legge di Bilancio- riporta l'agenzia - alungherebbe la scadenza, prevista per questo novembre. Non è ancora chiara l'entità della proroga, ma si lavoro per estendere la norma nel prossimo triennio. Per quanto riguarda, invece, il Fondo di solidarietà per i mutui per l acquisto della prima casa questo consente di beneficiare della sospensione fino a 18 mesi del pagamento dell'intera rata del mutuo per mutuatari con Isee non superiore a 30.000 euro, in situazioni di temporanea difficoltà economica dovuta al decesso di uno dei titolari, ad un grave infortunio/handicap o alla perdita di lavoro. In aiuto della manovra, poi, potrebbero arrivare i soldi della gara per l'assegnazione delle frequenze 5G per la telefonia mobile di ultima generazione.

Gli incassi previsti dalla scorsa legge di bilancio dello scorso anno ammontavano a 2,5 miliardi, ma gli introiti sono ad oggi il doppio del previsto, avendo già superato i 5,1 miliardi di euro. In teoria i soldi dovrebbero andare a riduzione del debito, ma non è escluso che possano essere dirottati per finanziare almeno in parte il disinnesco delle clausole Iva, quelle che prevedono l'aumento delle aliquote dal prossimo primo gennaio.
 
Ultimo aggiornamento: 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA