Manovra, cedolare secca su affitti B&B e multe ai bagarini on line

Sabato 12 Novembre 2016 di Luca Cifoni
Manovra, cedolare secca su affitti B&B e multe ai bagarini on line
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Dalla tassazione dei bed and breakfast, passando per i sussidi alle neomamme, fino al fenomeno del bagarinaggio on line per i concerti musicali. Come da tradizione, gli emendamenti alla legge di bilancio si accumulano e ieri sera sfioravano il numero totale di cinquemila. La maggior parte naturalmente è destinata a rimanere sulla carta su cui sono stampati ma tra le tantissime proposte di modifica quest'anno ce ne sono circa 250 che un primo esame lo hanno già superato, essendo state definite e approvate nelle varie commissioni parlamentari. Ma per essere effettivamente aggiunte al testo della legge di bilancio dovranno poi ottenere il via libera anche in commissione Bilancio e affrontare per questo la verifica della copertura finanziaria.

LA SANZIONE
Alcune proposte si inseriscono su temi di stretta attualità. È il caso della norma voluta dal governo e in particolare dal ministro Franceschini per affrontare il fenomeno delle truffe sul secondary ticketing: ovvero quei casi ormai frequenti in cui vengono messi in vendita on line biglietti per concerti che poi risultano esauriti dopo pochi secondi per finire a prezzi maggiorati su altri siti in teoria destinati allo scambio tra privati. Con le nuove regole fatti del genere, se accertati, porteranno ad una sanzione che può arrivare a 180 mila euro.

Altro capitolo caldo è quello che riguarda gli affitti brevi di case private, spesso con la formula del bed and breakfast, che oggi vengono definiti per lo più on line attraverso colossi come Airbnb. La proposta approvata in commissione Finanze prevede per questi redditi da locazione l'applicazione automatica della cosiddetta cedolare secca, l'imposta sostitutiva con aliquota fissata al 21 per cento. La somma dovrà essere versata dall'intermerdiario web o dall'agenzia immobiliare per conto del contribuente: in questo modo si pensa di evitare l'evasione. Inoltre chi svolge questa attività è prevista l'iscrizione a un Registro unico nazionale presso l'Agenzia delle Entrate. La possibile novità ha suscitato alcune obiezioni: quella di Confedilizia ad esempio, che con il presidente Spaziani Testa paventa il rischio di «uccidere le locazioni turistiche già messe a dura prova da legislazione regionale diversificata». Scettica su un versante diverso anche Confesercenti, che teme una concorrenza sleale di queste realtà, sottoposte a obblighi minori, nei confronti delle strutture alberghiere. Sempre in tema di lotta all'evasione, un altro emendamento prevede di affidare il controllo sul pagamento del bollo auto alle officine autorizzate alla revisione.

GLI INCENTIVI
Discussioni accese anche sul tema degli incentivi alla natalità inseriti nella legge di bilancio, in particolare l'assegno destinato alle future mamme e quello per la frequenza degli asili nido. Erogazioni che un emendamento approvato in commissione Affari sociali, a firma di alcuni deputati Pd, vorrebbe limitare ai più bisognosi introducendo limiti misurati con l'Isee (indicatore di situazione economica equivalente): le soglie sarebbero fissate rispettivamente a 13 mila e a 25 mila euro. Ma una parte della maggioranza è decisamente contraria a vincoli di questo tipo. E non è d'accordo neanche il ministro Enrico Costa, che ha la delega per la famiglia: «Auspico che le misure a sostegno delle famiglie contenute nel disegno di legge di bilancio vengano confermate e, semmai, ulteriormente rafforzate - ha fatto sapere Costa - sarebbe un errore affievolirne gli effetti restringendo la platea dei destinatari».
Ci sono poi altri emendamenti che pur se approvati nella commissione competente avranno presumibilmente una vita difficile a causa delle risorse che sarebbero necessarie per l'attuazione. È il caso della proposta, votata in commissione Trasporti, di reinserire la detrazione fiscale del 19 per cento per la spesa destinata ad abbonamenti a bus o treni del trasporto pubblico locale, con un limite a 350 euro. Una detrazione di questo tipo, ma con il tetto fissato a 250 euro, è stata in vigore per alcuni anni dal 2007 in poi ma successivamente non era stata confermata.
Infine servirà probabilmente un altro provvedimento per dirimere la questione dei contributi delle banche al Fondo di risoluzione. La norma che permetteva di dilazionare i pagamenti era stata stralciata dalla legge di bilancio è non è rientrata nel decreto fiscale a causa del mancato accordo su un altro punto, l'attenuazione dell'obbligo per le Popolari di trasformarsi in spa.
 
Ultimo aggiornamento: 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA