Fca crolla in Borsa: persi 1,5 miliardi

Lunedì 23 Luglio 2018
Fca crolla in Borsa: persi 1,5 miliardi

Non era una giornata facile per il titolo Fca a Piazza Affari, la prima dopo la drammatica uscita di scena di Sergio Marchionne e la rivoluzione al vertice. Ed è diventata ancora più difficile con l'annuncio delle dimissioni di Alfredo Altavilla, responsabile delle attività europee del gruppo e a lungo braccio destro di Marchionne. Alla fine però il calo in Borsa è contenuto all'1,5% a 16,17 euro. Debole tutta la galassia del Lingotto: Cnh chiude a -1,7% a 8,67 euro, la holding Exor a -3,25% a 54,76 euro e soprattutto Ferrari a -4,88%, maglia nera del listino. 

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Tradotti in euro, però, si tratta comunque di una bella cifra: circa 1,5 miliardi di capitalizzazione lasciata sul terreno, alla quale andrebbe aggiunte anche le perdite registrate a Wall Street. A Maranello, dove pesa anche il risultato negativo di ieri nel Gp di Hockenheim in Germania, Marchionne avrebbe dovuto rimanere presidente e amministratore delegato fino al 2021. A Torino Mike Manley assume operativamente le redini del gruppo e incontra, al Lingotto, i manager di prima linea del Gec, il Group Executive Council, organismo decisionale del gruppo, costituito dai responsabili dei settori operativi e da alcuni capi funzione. L'appuntamento, che ha cadenza mensile, era già previsto e proseguirà domani, vigilia della presentazione dei conti del secondo trimestre 2018. C'è anche John Elkann che divide la giornata tra Torino e Maranello, dove partecipa alla riunione del Gec Ferrari, società di cui ha assunto la presidenza. Elkann incontra, con Piero Ferrari e il nuovo amministratore delegato Louis Camilleri, i responsabili della Scuderia e rivolge un invito a continuare a dare il massimo per la corsa al titolo. Marchionne è ancora in terapia intensiva in condizioni irreversibili a Zurigo. «Sono addolorato per le sue condizioni», dice il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una telefonata a Elkann: «lui è il mio preferito», aveva affermato durante un incontro con i vertici di alcune case automobilistiche. Dopo le dimissioni di Altavilla, 55 anni, da maggio nel cda di Tim, Manley assume ad interim la carica di responsabile delle attività europee, mentre le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto del responsabile finanziario Richard Palmer.

Altavilla lavorerà con Manley fino alla fine di agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizione.

Per Standard & Poor's Global Ratings il rating BB+ e la prospettiva positiva sul merito di credito di Fiat Chrysler «non cambiano dopo la sostituzione di Sergio Marchionne con Michael Manley come Ceo del gruppo». «Per il futuro di Fca dobbiamo essere preoccupati e al tempo stesso voglio sincerare tutti che l'Italia è un paese che investirà nell'automotive e soprattutto nell'automotive elettrico», assicura il vicepremier e ministro, Luigi di Maio. Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini « Fca continuerà a essere in buone mani, non ci sarà nessun problema né per i lavoratori né per il futuro dell'azienda». «Per me Marchionne è stato un gigante: ha salvato la Fiat quando sembrava impossibile farlo. E ha creato posti di lavoro, non chiacchiere», afferma l'ex premier Matteo Renzi. Anche la stampa internazionale ricorda Marchionne. «È la fine dell'epoca del 'Bulldozer' o del 'Super Marchionnè, i due soprannomi che vennero attribuiti» al Ceo di Fca«, scrive la Matinale du Monde - la versione per smartphone del quotidiano Le Monde - in un ampio articolo dedicato al manager che »ha profondamente rimodellato il gruppo».

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA