Crisi dell'auto, il settore chiede aiuto,
ma il ministro Zanonato esclude incentivi

Martedì 4 Giugno 2013 di Giorgio Ursicino
Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato durante la visita a Il Messaggero
1

ROMA - ancora notte fonda per il mercato italiano dell’auto. Ieri il ministero dei Trasporti ha diffuso i dati di vendita di maggio e le immatricolazioni (136.129) risultano in calo (il 36 consecutivo) dell’8%, una percentuale sì inferiore a quella del cumulato (-11,3%), ma che resta molto preoccupante perché va ad incidere su un settore ormai alle corde. Il Lingotto questa volta fa peggio della media e lascia sul tappeto oltre un punto (da 31,53% a 30,27%), ma lamenta la perdita di tremila targhe per la mancata consegna di alcune componenti da parte di un fornitore che hanno costretto a rallentare o addirittura fermare le linee di alcuni impianti.

Il Lingotto va molto forte all'estero. La casa torinese, sempre più proiettata sullo scenario globale, incassa invece un mese molto favorevole nei mercati chiave come gli Stati Uniti, il Canada e, soprattutto, il Brasile. Sull’andamento del mercato italiano gli analisti hanno posizioni diverse, ma concordano sull’immediata necessità di un intervento da parte del governo per abbassare la pressione fiscale e ridare fiducia alle famiglie in modo da poter sfruttare alcuni spiragli favorevoli. «Dei 230 miliardi di Pil persi nel nostro Paese negli ultimi 4 anni e dei 90 miliardi di minor gettito annunciati dalla Corte dei Conti, è facile stimare quale sia la quota che viene dalla filiera automotive - ha commentato ieri il presidente dell’Unrae, Massimo Nordio - In base alla stagionalità abbiamo già raggiunto la metà del potenziale annuale e non ci saranno recuperi se il governo non interverrà».

Le vendite ai privati toccano i livelli più bassi (sotto al 60%). L’associazione dei costruttori esteri sottolinea che le vendite ai privati sono diminuite più della media (-10,7%) portando la quota di quel comparto, su cui vivono i concessionari, al minimo storico del 59,3%. Per contro, addirittura in crescita (+2,3%) le vendite del noleggio (hanno prezzi fortemente scontati) che ormai rappresentano un quarto del totale. Chiedono l’intervento dell’esecutivo anche Anfia, Centro Studi Promotor e, soprattutto, Federauto, l’associazione più colpita dalla crisi. Le prime due fanno notare segnali positivi. Anfia evidenzia il secondo mese consecutivo della crescita degli ordini, CPS mette in risalto il consistente calo del prezzo dei carburanti rispetto allo scorso autunno e questo avrebbe arrestato il crollo dei consumi.

Il ministro Zanonato ha però escluso l’ipotesi incentivi: «Ho visto Marchionne ed Elkann positivi e collaborativi, mi sono impegnato ad aiutare questa grande azienda, ma niente incentivi».

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 00:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci