Draghi a Davos: «Ripresa frenata, ma ripartirà»

Giovedì 21 Gennaio 2016
Draghi a Davos: «Ripresa frenata, ma ripartirà»

«La ripresa economica nella zona euro continua ad essere frenata dalle contenute prospettive di crescita dei paesi emergenti, dalla volatilità dei mercati finanziari, dai necessari aggiustamenti di bilancio che emergono in una serie di settori e dal ritmo lento di attuazione delle riforme».

Tuttavia per Draghi, che si è detto pronto a intervenire di nuovo per sostenere la ripresa economica e dell'inflazione, la ripresa «procederà». «La crescita del pil in termini reali dell'area dell'euro è stata confermata al 0,3% nel terzo trimestre del 2015, su base trimestrale, sostenuta principalmente dai consumi privati, pur essendo smorzata da un contributo negativo delle esportazioni nette» e «indicatori più recenti indicano uno slancio nella dinamica del pil», ha detto. «La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sostenuta dalle misure di politica monetaria e dal loro impatto favorevole sui redditi, oltre che dai progressi fatti per il consolidamento fiscale e le riforme strutturali» ha aggiunto, osservando che adesso «la politica di bilancio dei paesi dell'euro sta diventando un po' più espansiva, riflettendo in particolare le misure a sostegno dei rifugiati».

«Non è una iniziativa che vuole spingere le banche a risolvere urgentemente il tema dei crediti, sappiamo che ci vuole molto tempo». Così il presidente della Bce Mario Draghi è tornato sul questionario inviato dalla vigilanza a diverse banche nell'area euro (fra cui le italiane) che ha provocato forti tensioni in Borsa. Il senso del questionario, ha detto, rientra nelle buone pratiche sulla gestione dei crediti deteriorati ed «è stato inviato a molte banche in diversi paesi».

Le Borse europee salgono con le parole del presidente della Bce Mario Draghi, ignorando l'avvio contrastato di Wall Street dopo l'inatteso aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa. Milano (Ftse Mib +3,7%) è la migliore seguita a distanza da Francoforte e Parigi (+1,4% entrambe), Madrid (+1,23%) e Londra (+1,05%). Merito dei bancari Mps e Carige, alle prese con ripetuti congelamenti al rialzo ed un balzo teorico rispettivamente del 35 e del 32%. Seguono Bper (+9,5%) e Unicredit (+8,42%). Rialzi in campo automobilistico per Fca (+4,76%), Ferrari (+2,85%), Volkswagen (+3,87%), Porsche (+3,59%), Renault (+3,44%) e Peugeot (+2,88%). In fermento le materie prime con Bhp Billiton (+5,77%), ArcelorMittal (+5%) e Glencore (+4,94%), spalleggiate dall'aumento dei prezzi dei metalli. Bene i petroliferi Seadrill (+11,08%) e Tullow (+4,99%) a differenza di Saipem (-6,05%), in vista delle condizioni dell'aumento di capitale.

Riduce il rialzo Piazza Affari (+3%) dopo l'euforia per le parole del presidente della Bce Mario Draghi, che hanno portato l'indice a guadagnare il 4%.

Vero e proprio sprint di Mps (+39% a 0,7 euro), dopo diversi congelamenti al rialzo, seguita da Carige (+28,13% a 0,82 euiro), anch'essa fermata più volte per eccesso di volatilità. Corrono alle loro spalle Bper (+9,69%), Unicredit (+8,31%) e lòe popolari Banco (+7,08%), Ubi (+6,67%) e Bpm (+6,33%). In luce Mediaset (+5,24%), Fca (+5,16%), Exor (+4,il prezzo e le condizioni dell'aumento di capitale frena Saipem (-5,43%) dopo un lungo stop al ribasso.

 

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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