Dazi, scattano su parmigiano: escluso pecorino da grattugia

Venerdì 18 Ottobre 2019
Dazi, scattano anche su parmigiano e pecorino: colpiti vini francesi, olive greche e whiskey scozzese
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Scattano i dazi di Donald Trump contro il made in Europe. Per l'Italia saranno colpiti tra gli altri prodotti i formaggi, a partire da pecorino e parmigiano, i liquori e gli amari. Dazi al 25% anche per i vini francesi, le olive greche, il whiskey scozzese. In tutto la stretta Usa sulle importazioni dal Vecchio Continente riguarda beni per un valore di 7,5 miliardi di dollari.

La scure dei dazi Usa rappresenta per l'Italia un batosta da quasi mezzo miliardo di euro, anche se il nostro Paese è stato risparmiato su molti prodotti di qualità, molti di quali col marchio Dop. La nuova ondata di tariffe è legata al verdetto dell'Organizzazione mondiale del commercio che, dopo una battaglia legale durata anni, ha giudicato illegali alcuni aiuti pubblici erogati ad Airbus. Tra i beni colpiti da dazi al 10% ci sono infatti aerei commerciali e componenti di aerei. La cifra di 7,5 miliardi fissata dal Wto punta a compensare il danno subito dal sistema economico americano. Non è esclusa adesso una rappresaglia da parte dell'Europa anche perché si attente un nuovo verdetto della Wto, stavolta sugli aiuti illegali al colosso Usa Boeing.

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Il Pecorino Romano da grattugia è escluso dalla black list dei dazi imposti dagli Usa.

La conferma arriva dal Consorzio di tutela della Dop della Sardegna nel giorno in cui scattano le tagliole per i prodotti europei. Questo tipo di formaggio, che ancora determina il prezzo del latte ovino in Sardegna, utilizzato con il codice 'for grating', non ha mai subito dazi: non ha infatti nessun concorrente nel mercato nordamericano dove i formaggi, anche quelli da grattugia, sono prodotti con il latte bovino. Inoltre, pur essendo commercializzato in forme intere, il Pecorino Romano viene trasformato negli Stati Uniti: tutte le fasi della lavorazione - dal taglio alla grattugia, sino al confezionamento e alla vendita negli States - producono valore aggiunto direttamente negli Usa. Per l'export sardo il mercato statunitense vale il 52% della produzione totale, circa 120-130mila quintali per un fatturato di 100 milioni di euro all'anno.

Ultimo aggiornamento: 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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