Posti vuoti sui voli nazionali: la nuova decisione di British Airways

Sabato 1 Aprile 2017 di Antonio Bonanata
Posti vuoti sui voli nazionali: la nuova decisione di British Airways
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Viaggiare leggeri, viaggiare più...freschi. Sembra essere stata questa la logica che ha portato British Airways, la compagnia di bandiera del Regno Unito, a varare un nuovo business plan improntato alla comodità, anche a costo di sacrificare i ricavi. Proprio a partire da oggi, infatti, è stata introdotta una strana novità: la maggior parte dei voli nazionali, che collegano gli scali della Scozia, dell’Irlanda del Nord e dell’Inghilterra settentrionale con Londra, avranno una quota di posti deliberatamente vuoti.
Da oggi, e non è un pesce d’aprile, i viaggiatori troveranno meno posti disponibili se proveranno a prenotare un volo per la capitale dagli aeroporti di Aberdeen, Belfast, Edimburgo, Glasgow, Inverness, Leeds, Manchester e Newcastle. In Business class saranno garantiti un posto sul corridoio ed uno sul finestrino, così da assicurare ai passeggeri “più spazio per sé, per lavorare o rilassarsi”. Ciò significa, quindi, che i posti centrali resteranno vuoti. Partendo in Club class dagli scali londinesi di Gatwick o Heathrow, ogni fila da sei posti, tre da un lato e tre dall’altro, avrà un massimo di quattro posti occupati.
In media, un Airbus A320 operato dalla British per un volo nazionale ha circa 20 posti vuoti e una decina di file riservate alla Business class. Ma nelle ore di maggior concentrazione del traffico aereo i prezzi di ogni posto risultano più alti, per la gioia delle casse delle compagnie, che così riescono a incrementare i propri guadagni. Un esempio: due voli del tardo pomeriggio di ieri, partiti da Heathrow e diretti a Edimburgo, erano completamente pieni e la prima partenza successiva disponibile vendeva biglietti a 320 sterline (372 euro): circa un pound a miglio, quasi i prezzi del Concorde.
British Airways, intanto, tiene a precisare che quest’ultima decisione non ha nulla a che vedere con quella presa lo scorso gennaio, con cui si stabiliva di eliminare il servizio di ristorazione per i passeggeri in Economy dei voli europei a corto raggio. Queste innovazioni, tuttavia, non hanno evitato qualche mal di pancia: John Stewart, a capo di un movimento di protesta che si oppone all’ampliamento dello scalo di Heathrow (il più grande d’Europa e il terzo al mondo per traffico passeggeri), ha sarcasticamente commentato: «Più aria fresca dentro non farà nulla contro l’aria sporca che c’è fuori».
Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 15:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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