Salta il bonus baby-sitter, ma sale da 1.000 a 1.500 euro l'assegno-nido

Giovedì 4 Aprile 2019 di Jacopo Orsini
foto repertorio
ROMA - Stop al bonus baby sitter per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo di maternità. La legge di bilancio per il 2019 varata lo scorso dicembre dal governo giallo-verde non ha prorogato la norma che consentiva alle mamme di scambiare il congedo con un bonus mensile di 600 euro per un massimo di sei mesi per pagare un servizio per tenere i bambini o l'asilo. Lo scrive l'Inps in una nota nella quale chiarisce che chi lo ha già chiesto entro l'anno scorso deve usarlo prima del 31 dicembre 2019. Poi basta.

La decisione appare in contrasto con i roboanti annunci fatti spesso da Lega e 5 stelle di voler intervenire con misure a sostegno delle mamme che fanno figli. Lo stesso vice premier Luigi Di Maio anche recentemente ha parlato di «provvedimenti per aiuti alle famiglie sul modello francese: 50% di sconto sui pannolini, 50% sulle spese per la baby sitter e coefficiente famigliare che si abbatte a seconda di quanti figli hai». Una scelta quindi, quella fatta nell'ultima finanziaria di togliere il bonus, che sembra andare nella direzione opposta. Anche se va detto che il governo M5s-Lega, sempre nell'ultima manovra, ha invece aumentato l'importo di un altro sussidio per l'asilo. Il contributo di 1.000 euro l'anno per il pagamento di rette per la frequenza di nidi (pubblici e privati), varato dal governo di Mario Monti per il triennio 2013-2015 e poi prorogato per un altro biennio da Matteo Renzi, è stato infatti alzato a 1.500 euro per gli anni 2019, 2020 e 2021. 
Nonostante questo ieri la Lega è andata all'attacco del vice premier grillino, aprendo l'ennesimo scontro nel governo. «Il cosiddetto voucher babysitter è sempre stato gestito dal ministero del Lavoro di Luigi Di Maio», hanno fatto notare fonti della Lega. «Ci auguriamo che Di Maio, titolare di un ministero col portafoglio - ha aggiunto il partito di Matteo Salvini - voglia porre rimedio al mancato rinnovo». «Ogni giorno questo Governo ci regala una perla di stupidità. L'Italia è in recessione e il conto lo paga la povera gente», rincara su Facebook Renzi. 
IL SOSTEGNOLa legge di bilancio per il 2019 - precisa l'istituto di previdenza - non ha previsto il rinnovo del beneficio «contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all'infanzia». Una misura di sostegno che era stata finanziata con complessivi 50 milioni in cinque anni. Pertanto dal primo gennaio scorso, le madri lavoratrici non possono più presentare domanda per l'accesso al bonus. Le mamme che lo avevano già richiesto potranno continuare a usufruire delle prestazioni lavorative entro il 31 dicembre di quest'anno. Non sarà invece possibile utilizzarlo oltre la data del 31 dicembre 2019. Nel caso rimanessero mesi interi di sussidio non sfruttato, questi saranno considerati oggetto di rinuncia con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi interi di congedo parentale (il bonus può essere utilizzato solo a mesi interi). Ad esempio nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo per la baby-sitter di tre mesi (per un importo di 1.800 euro) e abbia utilizzato i sussidio per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due vengono conteggiati entrambi utilizzati, visto il superamento dell'importo di 600 euro, «che determina l'impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione». 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci