Autostrade, il governo: in 7 giorni nuovo piano con il taglio dei pedaggi

Venerdì 17 Luglio 2020 di Andrea Bassi
Autostrade, il governo: in 7 giorni nuovo piano con il taglio dei pedaggi

ROMA Una settimana. Solo sette giorni per presentare il nuovo piano finanziario nel quale trasformare in atti concreti gli impegni assunti nell'accordo con il governo che ha evitato la revoca della concessione e portato alla vendita di Autostrade alla Cassa depositi e prestiti. La società controllata da Atlantia, a sua volta nell'orbita della famiglia Benetton, dovrà mettere nero su bianco il pagamento dell'indennizzo di 3,4 miliardi di euro, almeno un miliardo e mezzo dei quali andranno alla riduzione delle tariffe che, secondo i calcoli del governo, dovrebbe essere di almeno il 5 per cento per qualche anno.

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Gli impegni sottoscritti prevedono anche la riscrittura delle clausole della concessione per adeguarle all'articolo 35 del decreto Milleproroghe, quello che ha tagliato gli indennizzi da 23 a 7 miliardi di euro. È questo il primo dei passaggi delicati della trattativa che dovrà concludersi entro il 23 luglio, in modo da permettere a Cassa depositi e prestiti di avere tutti gli elementi per formulare il prezzo di Autostrade e arrivare a un accordo entro il 27 luglio.

IL MECCANISMO
L'importo e il metodo di calcolo dell'indennizzo non dovrebbero essere modificati. Al tavolo di trattativa tra Autostrade e il governo si era deciso di specificare meglio quali sono le «gravi inadempimenti» che fanno scattare la revoca della concessione. Il passaggio è molto delicato. La genericità della dizione è il motivo che ha portato le banche a chiudere i rubinetti del credito ad Autostrade.
 



Anche per Cdp, che dovrà entrare nella società, è importante sciogliere il nodo. L'idea sarebbe quella di tipizzare il «grave inadempimento», considerando tale ogni gravissima interruzione non recuperabile di un nodo fondamentale della rete, e lasciando questa valutazione a una Commissione di esperti esterni. Basterà questo a far tornare Autostrade bancabile? O adesso che l'azionista di controllo sarà la Cassa depositi e prestiti ci potrebbe essere qualche altro ammorbidimento? Si vedrà.

Il secondo passaggio delicato, riguarda le tariffe. Oltre al taglio finanziato con parte dei 3,4 miliardi di indennizzo riconosciuti al governo da Autostrade, la società accetterà il nuovo sistema di calcolo predisposto dall'Autorità per i trasporti. Il passaggio è importante perché incide direttamente non solo sulla capacità di fare gli investimenti (Autostrade ne ha promessi 14,5 miliardi), ma anche su quella di generare profitti. Fino ad oggi al capitale investito da Autostrade, è stato riconosciuto (a valere sui pedaggi), un rendimento dell'11%. E questo a prescindere dall'effettiva realizzazione dell'investimento.

La proposta dell'Autorità dei trasporti prevede un rendimento del 7%.
Autostrade aveva impugnato questa proposta perché non la riteneva adeguata. Anche nella lettera inviata al governo, pur accettando questo sistema, aveva chiesto che fosse introdotto qualche correttivo per rendere sostenibile il piano di investimenti. È un punto dirimente anche per la Cassa depositi e prestiti che, impiegando il risparmio postale, non potrebbe operare investimenti in perdita. Per la società pubblica guidata da Fabrizio Palermo questo è un postulato. Se l'ingresso in Autostrade non fosse profittevole, non sarebbe possibile nemmeno portarlo in consiglio di amministrazione.

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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