Alitalia riparte con i nuovi vertici: Caio presidente e Lazzerini ad

Martedì 30 Giugno 2020 di Umberto Mancini
Alitalia riparte con i nuovi vertici: Caio presidente e Lazzerini ad

Giochi chiusi per la governance di Alitalia. Il governo, come anticipato dal Messaggero, ha affidato a Fabio Lazzerini, 56 anni, attuale capo del business di Alitalia e stimato manager interno, l’incarico di nuovo amministratore delegato. Sarà lui a pilotare la compagnia di Stato nella ripartenza. Mentre alla presidenza della società va, e non è una sorpresa, Francesco Caio, napoletano, classe 1957, da maggio 2018 presidente del cda di Saipem e già amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane dal 2014 al 2017. E’ passata quindi la linea Conte-De Micheli: il presidente del Consiglio e la ministra delle Infrastrutture premevano infatti per due nomi di assoluto rilievo, mentre esce sconfitto il ceo di Air Dolomiti, Joerg Eberhart, sostenuto dai 5Stelle, che volevano e vogliono portare Alitalia nelle braccia di Lufthansa.

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E’ stato proprio il premier ad annunciare le nomine su Facebook: «Il vertice neo-designato potrà da subito lavorare, con gli advisor già individuati dal ministero dell’Economia, al nuovo piano industriale che sarà poi notificato alla Commissione Europea. Abbiamo fretta di procedere e rilanciare il vettore nazionale e valorizzare l’intero sistema dei trasporti nazionali».

LE TAPPE
La fretta di Conte, dopo mesi di tentennamenti e tre anni di amministrazione straordinaria, dovrebbe dare una accelerata a tutto il dossier. Tant’è che giovedì il Consiglio dei ministri varerà il decreto che costituisce la newco di Stato. La società partirà, come noto, con una dote di 3 miliardi, meno di 100 aerei (pare 98) e, ovviamente, il rebus esuberi da sciogliere. E dovrà subito dimostrare a Bruxelles che c’è una forte discontinuità tra vecchia e nuova gestione.

GLI OBIETTIVI
«Ci siamo ripromessi di raggiungere obiettivi ambiziosi - prosegue il premier - ambientali e occupazionali e siamo ben determinati a rispettare questo impegno. In questi giorni abbiamo lavorato al dossier Alitalia in modo da procedere rapidamente alla sottoscrizione della nuova società, tramite un decreto proposto dal ministro Roberto Gualtieri e cofirmato dai ministri De Micheli, Patuanelli, Catalfo. Abbiamo condiviso le linee guida che orienteranno il piano industriale».

Ssoddisfatta anche De Micheli: «L’accelerazione di oggi con la designazione di Caio e Lazzerini apre una nuova era per la compagnia di bandiera, le qualità professionali del presidente e dell’ad siamo certi faranno maturare le condizioni per una nuova grande compagnia, come merita questo Paese. Alitalia può e deve essere rilanciata». Gelo invece dai vertici grillini che, fatta eccezione per Patuanelli, hanno evitato ogni commento.

Intanto però i sindacati sono scettici e in agitazione per i possibili tagli al personale della newco. Nelle settimane scorse erano circolati numeri che indicavano una forza lavoro tagliata a 4-5 mila unità. E in una lettera inviata l’altro ieri alla compagnia denunciano «forti criticità» sulla situazione nella quale versa il gruppo, con specifico riferimento alla «mancanza di condivisione della strategia messa in campo per la ripresa dell’attività post lockdown», ritenendola «eccessivamente lenta, commercialmente fallace, dannosa per l’immagine della compagnia e con impatti gestionali, di turnazione, organizzazione del lavoro e retributivi su tutte le categorie, di terra e di volo, non più sostenibili».

Spetterà ora a Lazzerini rispondere a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl e affrontare la questione esuberi e quella, altrettanto spinosa, della Cigs.

Di certo nelle intenzioni del manager, che ha portato ad una crescita dei ricavi per due anni consecutivi dopo 8 anni di perdite, questa sarà la prima questione. Insieme alla messa a punto del piano industriale e all’uscita dall’emergenza Covid. Una sfida molto difficile.

 
 
 

Ultimo aggiornamento: 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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