Alitalia-Etihad, trattativa alla stretta
finale. Lupi: accordo entro fine marzo

Martedì 4 Marzo 2014 di Rosario Dimito
Alitalia-Etihad, trattativa alla stretta finale. Lupi: accordo entro fine marzo
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MILANO - Due settimane per completare la due diligence, poi la trattativa fra Alitalia ed Etihad entrer nel vivo. La compagnia di Abu Dhabi «convinta» che il vettore italiano possa tornare alla redditività, ha detto ieri, il ceo James Hogan in una conferenza stampa negli Emirati Arabi: per prudenza il top manager ha quantificato in 50% la possibilità che il matrimonio si faccia. Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture, tra i più tenaci sponsor dell’operazione, invece, è fiducioso: «Siamo tutti ottimisti: confermo la scadenza di fine marzo», ha risposto sulla data dell’accordo.





VENERDÌ SCORSO SUMMIT A ROMA

Hogan è appena tornato dall’Italia. Era arrivato a Roma nella tarda mattina di venerdì scorso per una nuova full immersione con Gabriele Del Torchio e i team delle due società e gli advisor sulla due diligence. Sul tavolo ci sono l’esame della ridefinizione delle rotte di Alitalia, le prospettive, la situazione finanziaria, debiti compresi. Hogan è ripartito per Abu Dhabi nella mattinata di sabato lasciando all’opera i suoi uomini.





Il manager ha precisato che una decisione sull'acquisizione di una quota potrebbe arrivare questo mese. Hogan ha spiegato che sta rivedendo il modello di business di Alitalia e che lo status dell'Italia come terzo maggior mercato per il traffico in uscita rende la compagnia italiana attraente e potrebbe diventare l'opportunità per potenziare la rete nel sud Europa a completamento delle relazioni di Air Berlin nel nord del continente. Incalzato dai giornalisti, ovviamente, Hogan si è dovuto mantenere nel vago. «Noi non ci siamo impegnati in alcun modo ad investire o meno» in Alitalia, «parte della decisione che prenderemo nelle prossime due settimane è determinare ciò che riteniamo appropriato per i loro azionisti e che possiamo fare sotto la legislazione Europea». Questo significa due cose. Al termine della prossima settimana si completerà la due diligence, subito dopo le parti potranno sedersi attorno a un tavolo per le negoziazioni finali che porteranno alla determinazione della quota. Etihad non intende comprare azioni dagli attuali soci, ma vorrebbe sottoscrivere un aumento di capitale riservato il cui ammontare dipenderà dal valore attribuito a Cai. Il riferimento alla legislazione europea si spiega con il tetto azionario fissato alle compagnie extra europee: non possono superare il 50% del capitale di quelle continentali, altrimenti queste ultime perdono il passaporto di volo. Quindi Abu Dhabi deve mantenersi sotto il 49%: da quanto è trapelato finora, dovrebbe acquisire il 35-40%, più probabile si mantenga sulla fascia bassa del range.





Intanto, uno dei soci, Gc Holding (1,24%), ha avviato due azioni legali nei confronti della compagnia tramite Astolfo Di Amato. La holding facente fa capo a Cosimo Carbonelli D'Angelo, ha impugnato la delibera del 14-15 ottobre sull'aumento, chiedendone la nullità: l'oggetto della delibera è ritenuto illecito perchè l'azienda non era in continuità aziendale. L'altra azione è una richiesta di risarcimento danni per 85 milioni per l'acquisto di AirOne: Carbonelli ritiene che Intesa Sanpaolo abbia condizionato la vendita traendone beneficio.
Ultimo aggiornamento: 16:33

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